SICILIA – I sindacati chiedono nuovamente la chiusura dei supermercati e delle attività commerciali in Sicilia e nel resto d’Italia sia il 25 aprile sia l’1 maggio.
“Altrimenti sarà sciopero il 24, 25, 30 aprile e l’1 maggio”, si legge in una delle ultime note pubblicate dalle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat e Uiltucs della Sicilia.
“Filcams Cgil, Fisascat e Uiltucs Sicilia, alla luce degli ultimi dati relativi ai contagi, ai ricoveri e, purtroppo, ai decessi legati alla pandemia da Covid-19 e in considerazione anche dell’istituzione della zona rossa in moltissimi Comuni siciliani, chiedono al presidente della Regione Siciliana l’immediato intervento per disporre la chiusura delle attività commerciali nelle prossime festività del 25 aprile e 1°maggio“, si legge nel comunicato.
“Contestualmente ribadiscono ancora una volta, non solo di intensificare i controlli e applicare le relative sanzioni, ma rivedere anche gli orari degli esercizi commerciali con chiusura nelle domeniche e nei festivi e anticipo dell’orario di chiusura dal lunedì al sabato, per tutti gli esercizi commerciali, per una maggiore tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici, dei lavoratori e di tutta la collettività”.
“Diversamente, tenuto conto che quando si sono dichiarate prioritarie alcune categorie di lavoratori ai fini della campagna vaccinale, non sono stati fatti rientrare i lavoratori del commercio, che proprio in virtù dell’attività essenziale che sono stati chiamati a svolgere anche durante il lockdown sono tra i più esposti al rischio contagio, in assenza della richiesta ordinanza di chiusura, verrà proclamato lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del commercio, in particolare del commercio alimentare, per le giornate del 24, 25, 30 aprile e 1 maggio”.
A tal proposito, i sindacati chiedono ancora una volta un incontro urgente con il governatore Musumeci, nonché con il presidente Anci Sicilia e i rappresentanti delle associazioni datoriali, “necessario anche per individuare congiuntamente il miglior utilizzo delle risorse economiche, per gli investimenti necessari e per l’altrettanto necessario ristoro economico ai settori e ai lavoratori colpiti dagli effetti della pandemia”.
#LaFestaNonSiVende, soprattutto ai tempi del Covid-19: è questo l’hashtag/slogan proposto ancora una volta per l’iniziativa (era già accaduto, di recente, in occasione di Pasqua e Pasquetta).
Fonte immagine: Facebook – Filcams Cgil