CALTANISSETTA – Ci giunge in redazione una nota del Colonnello Pierluigi Sozzo per rettificare quanto in precedenza da noi erroneamente riportato nell’articolo relativo alle dichiarazioni di Alfonso Cicero, ex presidente Irsap, per il processo sul “Sistema Montante”.
Di seguito, scusandoci per l’inconveniente a causa di errati dettagli giuntici in redazione e ringraziando il Colonnello per la nota inviataci, riportiamo integralmente le sue parole:
“Premesso che sono stato Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta nel periodo luglio 2011-luglio 2015, durante la mia permanenza nel capoluogo nisseno non ricordo di aver mai avuto modo di incontrare Antonello Montante in occasioni non ufficiali, tantomeno presso la sua abitazione. Tra l’altro nessuno degli altri organi di stampa che hanno dato notizia dell’udienza hanno citato tale asserita dichiarazione del teste Cicero.
Sul punto, ho potuto ascoltare sul sito di Radio Radicale l’audio dell’audizione del Geom. Alfonso Cicero nel corso dell’udienza tenutasi il 5 febbraio 2021, nel corso della quale il Teste afferma di essere rimasto perplesso dal fatto che Montante volesse avere con lui ‘incontri a due’ e, a precisa domanda del P.M., chiarisce che tali incontri si tenevano o presso l’abitazione di Montante a Serradifalco o presso la sede di Confindustria. Il passo in questione dell’audizione lo potrà riscontrare sul secondo file della registrazione a partire dal minuto 1.05.07 cliccando a questo indirizzo.
In tutta l’audizione il Geom. Alfonso Cicero mai ha fatto riferimento a frequenti incontri con il colonnello Sozzo, spesso, pare, a casa di Montante, di talché tale notizia diffusa nel Vostro articolo risulta totalmente priva di fondamento e lesiva della mia reputazione.
Non sfugge, infatti, che associare la mia persona a incontri ufficiosi nell’abitazione del condannato Montante evoca nel lettore suggestive congetture, particolarmente perniciose se messe in relazione con le condotte di altri appartenenti alle Istituzioni già sanzionate in sentenze di condanna, ancorché non definitive”.
Fonte foto Ansa.it
