CATANIA – Lo avevano annunciato il 22 Agosto scorso. La necessità “non più procrastinabile” – come afferma la Sicula Trasporti – di effettuare precisi interventi di manutenzione all’impianto di trattamento della frazione organica, è risultata prioritaria per la ditta di gestione e smaltimento dei rifiuti al punto da rendere necessaria l’interruzione del servizio di raccolta.
A partire dalla giornata di ieri e per i prossimi 60 giorni, 34 comuni del comprensorio catanese rimarranno, dunque, sprovvisti del servizio di ritiro dell’umido.
Le amministrazioni coinvolte sono quelle di Aci Bonaccorsi, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Biancavilla, Bronte, Belpasso, Castiglione, Catania, Camporotondo, Gravina, Linguaglossa, Maletto, Maniace, Mascalucia, Milo, Misterbianco, Motta, Nicolosi, Paternò, Pedara, Piedimonte, Ragalna, Santa Maria di Licodia, Santa Venerina, Sant’Agata Li Battiati, Tremestieri etneo, Valverde, Viagrande e Zafferana.
I comuni interessati hanno avuto poco più di una settimana per organizzare soluzioni alternative, lamenta il sindaco di Mascalucia, Giovanni Leonardi.
Il provvedimento arreca certamente un danno non indifferente ai comuni, ai cittadini e alle imprese che, dovendo conferire in maniera autonoma questo genere di rifiuti, si trovano a sostenere costi maggiori – come afferma Concetta Italia, presidente della Mosema Spa, ditta di gestione servizi ambientali -.
Il vicesindaco di San Gregorio, Ivan Albo, aveva chiesto alla Regione, alla Srr Area Metropolitana Catania e alla stessa Sicula Trasporti di predisporre una relazione che consentisse di fare il punto della situazione e di scongiurare il conferimento indifferenziato di quantità elevate di umido, senza ottenere risposta.
il comune di San Gregorio, assicura Albo, garantirà comunque lo smaltimento dei rifiuti organici.
E’ stata indetta, intanto, nella giornata di domani, una riunione all’assessorato regionale per l’individuazione di siti alternativi di smaltimento dei rifiuti organici.