Joe Biden è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America: continua il conteggio, ma il voto di ben 284 grandi elettori ha ormai reso ufficiale la notizia. Probabilmente verrà ricordato come il vincitore dell’elezione più tormentata di sempre: il 46esimo presidente statunitense, infatti, sale al potere in uno dei momenti più complessi della storia del suo Paese, diviso da questioni razziali ed emergenza sanitaria, oltre che dai classici problemi che da sempre hanno polarizzato l’elettorato statunitense.
Ma chi è Joe Biden? Il leader dei Democratici è una figura relativamente poco conosciuta, ma in realtà ha alle spalle una lunga carriera politica e tanti progetti da portare avanti, assieme alla vice scelta, Kamala Harris.
Chi è Joe Biden? Biografia e curiosità
Joseph Robinette Biden Jr., questo il nome completo del nuovo presidente degli Usa, è uno dei maggiori esponenti dell’ala moderata del Partito Democratico statunitense. La sua storia è iniziata il 20 novembre 1942 a Scranton, Pennsylvania, in una famiglia di modeste origini e di fede cattolica.
Di discendenza irlandese e lontano “parente” dei francesi (gli antenati della nonna erano ugonotti francesi emigrati in America), ha trascorso l’infanzia prima a Scranton e poi nel Delaware, uno degli Stati che con i suoi voti ha contribuito alla vittoria della corsa presidenziale in questo 2020 che non smette di sorprendere.
Nel 1972, in uno dei primi momenti topici della sua carriera, una tragedia familiare stravolge la vita di Biden: un incidente stradale porta via la prima moglie, Neilla Hunter, e la più piccola dei tre figli, di soli 13 mesi. Pochi anni dopo, il matrimonio con Jill Tracy Jacobs, di origini siciliane, e la nascita della figlia Ashley. Secondo alcune indiscrezioni, avrebbe conosciuto la nuova consorte durante un appuntamento al buio organizzato dal fratello.
Sono tante le curiosità sul nuovo leader degli Stati Uniti. La più nota è sicuramente quella relativa alla sua fede religiosa: si tratta del secondo presidente cattolico, dopo John Fitzgerald Kennedy. In passato, durante il mandato di Obama (2009-2017), è stato anche il primo vicepresidente cattolico.
Sembra, inoltre, che nonostante le tante difficoltà (tra le quali la triste storia personale, il problema della balbuzie durante l’infanzia, l’aneurisma nel 1988), non abbia mai perso un’elezione in vita sua. Una “tradizione” confermata anche dall’ultimo risultato raggiunto.
Biden non è solo un presidente: in passato è stato anche “attore per un giorno”, con un cameo nella serie “Parks and Recreation“. Il nuovo presidente statunitense è anche molto attento alle cause filantropiche: tra gli argomenti di maggiore interesse vi sono l’immigrazione e l’ambiente.
La carriera politica
La passione per la politica è sempre stata una costante nella vita di Joe Biden: dopo la laurea in Scienze Politiche all’università di Newark e la specializzazione in legge a Syracuse (New York), ha iniziato “dal basso” la sua strada nel mondo politico. Il primo grande risultato arriva nel 1972, quando il neopresidente viene eletto senatore del Partito Democratico per lo Stato del Delaware.
Nel 2009 è diventato il primo politico cattolico a ricoprire la carica di vicepresidente. In quel momento il leader degli Stati Uniti era il democratico Barack Obama, primo presidente afroamericano della storia del Paese e grande amico, che ha giocato un ruolo fondamentale nella campagna elettorale di Biden.
Dopo la vicepresidenza, è stato nominato professore all’Università della Pennsylvania: tra i suoi oggetti di studio anche la diplomazia e la sicurezza nazionale, punti centrali della sua futura campagna elettorale e comuni interessi della collega e “partner” politica, Kamala Harris.
Durante la presidenza Trump, Biden si è espresso negativamente sia sulla decisione relativa agli accordi di Parigi sia sulla riforma sanitaria proposta dai Repubblicani nel 2017.
Dopo aver vinto le primarie democratiche, con grande sorpresa degli appassionati di politica, nel 2020 ha avviato la campagna elettorale storica che lo ha portato a diventare il nuovo inquilino della Casa Bianca. Una campagna difficile, caratterizzata non solo dai numerosi “temi caldi” e dagli incontri-scontri con l’avversario Donald Trump, ma anche da una lotta sui social (per i Repubblicani, Biden è noto come “Sleepy Joe“) e da una pressione mediatica senza precedenti.
La campagna elettorale in un Paese “diviso”: dal dibattito alla vittoria
Una campagna elettorale difficile, caratterizzata non solo dai numerosi “temi caldi” e dagli incontri-scontri con l’avversario Donald Trump, ma anche da una lotta sui social (per i Repubblicani, Biden è noto come “Sleepy Joe“) e da una pressione mediatica senza precedenti.
Un’elezione che lascia un Paese “diviso”, ma che promette di dare una svolta alla storia contemporanea degli Stati Uniti.
“A president for all Americans” è lo slogan scelto in campagna elettorale. Sarà davvero un presidente per tutti? Risolverà i problemi annosi degli Usa, dalla crisi economica ai rapporti con il Medio Oriente, dalle armi alla discriminazione razziale, dalla pandemia all’immigrazione? Sarà la storia a dare una risposta.
Quel che è certo è che nel programma elettorale le posizioni progressiste non mancano. Non è assente, tuttavia, neanche l’opposizione, che giocherà con ogni probabilità un ruolo decisivo in questo momento storico molto delicato.
Elezioni Usa 2020: e ora?
Sono tanti i progetti di Biden. Secondo il suo programma elettorale, condiviso dalla carismatica e preparata Kamala Harris, scelta come vice, tra le priorità ci sono la lotta contro il Coronavirus, il ritorno agli accordi di Parigi (programma ambientale abbandonato dal predecessore) e all’Oms (Trump aveva sospeso i fondi statunitensi all’Organizzazione dopo lo scoppio della pandemia).
Tra le misure previste nel programma elettorale figurano anche l’eliminazione del Travel Ban, approvato per contrastare l’immigrazione da alcuni Paesi a maggioranza musulmana, e l’obiettivo delle zero emissioni nette entro il 2050 per la salvaguardia dell’ambiente.
Per i temi “caldi” statunitensi, salute e armi, sono previsti da un lato il ritorno all’Obamacare (con possibili modifiche) e maggiore controllo.
Nelle prossime settimane, probabilmente, si avranno maggiori informazioni sui progetti prossimi di un presidente che, nel bene o nel male, cambierà la storia delle relazioni internazionali per i prossimi 4 anni.
Fonte immagine: Wikipedia