Nuovo decreto fiscale: è guerra agli evasori. Sarà vero?

Nuovo decreto fiscale: è guerra agli evasori. Sarà vero?

CATANIA – Il nuovo Decreto Fiscale 124/2019, in vigore da domenica 27 ottobre, si pone come obiettivo principale la lotta agli evasori. Questo almeno è quanto è stato raccontato da chi l’ha promosso.

Tra le azioni principali messe in atto dal provvedimento c’è l’abbassamento del tetto del contate. Stando al testo, scende a 2mila euro per l’anno 2020/2021, e verrà ulteriormente ridotto nell’anno successivo. Per il 2021/2022, dovrebbe arrivare a mille.

Quindi i pagamenti che superano il tetto dovranno essere effettuati tramite strumenti tracciabili. Il rischio per chi non rispetta detta norma è il pagamento di una multa salata, sempre che questa transazione non regolare venga segnalata.

In ogni caso, sarà comunque possibile versare o prelevare in banca contante superiore alla soglia. Questo perché non esiste alcun limite al prelevamento o al versamento per cassa in contanti, dal proprio conto corrente.

Inoltre, nel caso in cui il pagamento tra soggetti diversi dovesse superare la soglia, la transazione potrà essere effettuata metà in contanti e metà per assegno.

Per capire come influisce sulla vita dei professionisti e dei cittadini, abbiamo chiesto a un medico specialista se questa manovra ha effettivamente delle ripercussioni, positive o negative che siano, sulle tasse. “Sostanzialmente non cambia nulla perché già con l’obbligatorietà del Pos negli studi, la gente pagava con le carte di credito anche prima di questo intervento. Ciò implica la tracciabilità e la conseguente fatturazione degli importi introitati. Il pos, in linea di massima non costa nulla se vengono fatte un numero minimo di transazioni e le trattenute che l’istituto bancario proprietario applica alle transazioni sono deducibili fiscalmente”

Quindi, c’è da capire se questo decreto avrà realmente l’efficacia sperata o, è semplicemente una mossa per compiacere l’elettorato.