SAN GIOVANNI LA PUNTA – Nella palestra comunale di San Giovanni La Punta siamo andati ad intervistare un gruppo di giovani arcieri e il loro istruttore per conoscere da vicino una disciplina che è stata a lungo considerata marginale nel panorama sportivo: il tiro con l’arco, uno sport che solo a partire dal 1972 è entrato regolarmente a far parte delle specialità olimpiche e oggi vanta gare nazionali e internazionali.
In particolare, il successo della società “Freccia di fuoco” suscita interesse dal momento in cui di recente, come ci racconta il tecnico della società, nonché rappresentante tecnici Fidarco, Rosario D’Amico, “siamo la prima società siciliana ad arrivare alla competizione coppa Italia centri giovanili 2014” giunta alla sua dodicesima edizione e disputata al Palazzo dello Sport di Cantalupa (To).
A questa manifestazione, continua il tecnico della società, “hanno partecipato le 16 migliori squadre d’Italia. Il risultato è stato brillante. Siamo arrivati decimi. Abbiamo lottato testa a testa con grosse società del Nord e di tutta la penisola. Tra l’altro per noi non è stato facile anche perché ci siamo autofinanziati per riuscire a raggiungere il luogo della manifestazione ma ne è valsa la pena”.
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La squadra, composta di sei elementi di età compresa tra i tredici e i diciotto anni, è rappresentata da Antonio Ricci, Giulio Couzzi, Andrea Paladino, Rosa Viviana Patanè, Viviana Rapisarda e Mila Bisicchia. I giovani che si sono offerti di narrarci la loro esperienza hanno posto in risalto l’importanza del lavoro di squadra come elemento decisivo per il raggiungimento del successo ottenuto.
Antonio Ricci racconta come “l’evento di Cantalupa ha rappresentato per noi un motivo di crescita e uno sprone al raggiungimento di mete future”, un’occasione che ha loro permesso, come aggiunge Andrea Paladino “di entrare in contatto con esponenti di spicco del mondo del tiro con l’arco”.
Anima e corpo si fondono in questa disciplina, concentrazione e risolutezza sono alla base della preparazione a quel lancio che dura il tempo di un battito di ciglia lasciando nell’aria un fruscio sottile ma impetuoso di una freccia scoccata nel vuoto che culmina in un fragoroso rumore al contatto con il bersaglio centrato.
La strada è lunga ma questi giovani incessantemente continuano le loro prove sotto i nostri occhi estasiati e in parte atterriti dinanzi a quell’atavico strumento di potere.