CATANIA – Il 21 marzo 2025 Trapani ha ospitato la XXX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, un evento nazionale promosso da Libera.
Come nasce questa manifestazione? Come scrive Libera, “il sole splende sull’autostrada tra Punta Raisi e Palermo. Magistrati, rappresentanti delle istituzioni e delle forze di polizia, cittadini e studenti commemorano il primo anniversario della strage di Capaci. C’è anche don Luigi Ciotti sul luogo del dolore. Prega, in silenzio. Quando, all’improvviso, si avvicina una donna minuta: si chiama Carmela, è vestita di nero e piange. La donna prende le mani di don Luigi e gli dice: “Sono la mamma di Antonino Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone. Perché il nome di mio figlio non lo dicono mai? È morto come gli altri”. Soffre, Carmela: in quel primo anniversario della strage la memoria di suo figlio Antonio, e dei suoi colleghi Rocco e Vito, veniva liquidata sotto l’espressione “i ragazzi della scorta”. Da questo grido di identità negata nasce, il 21 marzo, primo giorno di primavera, la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Il 21 marzo: perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale, perché solo facendo memoria si getta il seme di una nuova speranza”.
L’esperienza formativa ha coinvolto gli studenti della III E (la classe impegnata quest’anno nel progetto “Scuola di legalità”con Libera) e gli allievi che costituiscono il presidio di Libera allo Spedalieri (intitolato a Margherita Asta), accompagnati dai docenti Guglielmo La Cognata, Giuseppe Valerio D’Accampo, Rosamaria Trovato.
Alle 9 si è messo in cammino da Piazza Garibaldi un imponente corteo, colorato e animato da tantissime bandiere, cartelloni e striscioni, composto in apertura dai familiari delle vittime e dai rappresentanti delle istituzioni e a seguire da scuole e associazioni provenienti da ogni parte d’Italia.
Dopo aver sfilato per le vie della città e aver attraversato il lungomare Dante Alighieri, i 50mila partecipanti sono arrivati intorno alle 11 in piazza Vittorio Emanuele, dove è iniziata la lunga e toccante lettura dell’interminabile elenco di vittime innocenti delle mafie, che Libera cura da 30 anni.
Dal 1861 a oggi sono 1.101 i nomi; 1.101 storie che ripercorrono tutta la storia d’Italia, spesso senza un processo, senza verità, senza giustizia.
Nel suo discorso conclusivo don Luigi Ciotti ha messo al primo posto gli ultimi e i giovani, soffermandosi, con il potere rivoluzionario della passione, sul ruolo decisivo della Costituzione, “primo vero testo antimafia”, che non dev’essere solo carta ma “carne viva”.
Nel pomeriggio si è dato spazio ai seminari di approfondimento, che hanno spaziato dalle ecomafie alla corruzione, dalla confisca dei beni al traffico di esseri umani.
Il liceo Spedalieri ha seguito quello relativo alla tutela della libertà di informazione, condizione fondamentale per un serio e rinnovato impegno civico, che ha visto come protagonista Beppe Giulietti, portavoce dell’associazione Articolo 21.
Durante il lungo viaggio di ritorno, c’è chi ha mangiato, chi ha cantato, chi ha dormito e chi ha provato a mettere ordine al ribollire magmatico di idee ed emozioni. Una cosa è certa: la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie rimane uno degli ultimi eventi ancora in grado di farci sentire al centro di qualcosa.
Ecco il video della giornata del 21 marzo 2022 allo Spedalieri.