Giovedì “movimentato” nel messinese: scattano cinque arresti e due denunce

Giovedì “movimentato” nel messinese: scattano cinque arresti e due denunce

MESSINA – Tra città e provincia, nella giornata di ieri,  la Questura di Messina mette a segno cinque arresti. Due sono a firma dell’UPGSP, tre del Commissariato di S.Agata di Miltiello e di Capo d’Orlando. Nella città dello stretto a rendere necessario l’intervento degli operatori di polizia delle volanti sono due uomini entrambi messinesi: il primo di venticinque anni il secondo, Rosario Mollura , di ventisei. Stesso il reato alla base dei provvedimenti precautelari: resistenza e violenza a pubblico ufficiale; diversi i contesti e le modalità di perpetrazione del fatto. Infatti, il venticinquenne è stato arrestato all’interno di casa sua per aver proferito frasi ingiuriose e minacciose agli operatori di polizia intervenuti per sedare una lite in famiglia. L’uomo non ha desistito e ha colpito uno degli agenti con un pugno all’addome. Rosario Mollura, 26enne, è stato bloccato per strada durante un normale controllo al quale tentava di sottrarsi attaccando non solo verbalmente ma anche fisicamente gli operatori di polizia. Per uno di loro sono state necessarie le cure mediche. Entrambi i fatti sono stati comunicai all’autorità giudiziaria competente che ha disposto il trattenimento nelle camere di sicurezza degli arrestati.

Rosario Mollura, 26enne

Sempre ieri sono state denunciate dall’UPGSP due persone: una per  i reati di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. In particolare un minore, a bordo di un ciclomotore con telaio contraffatto e targa rubata, ha tentato di sottrarsi al controllo degli operatori dandosi alla fuga. Il giovane è stato trovato in possesso di una modica quantità di marijuana e pertanto denunciato all’Autorità Amministrativa; l’altra denuncia invece è arrivata per il reato di spendita di monete false.

A tal proposito per lo stesso reato sono tre le persone arrestate a Sant’Agata di Militello grazie alla preziosa collaborazione del Commissariato di Capo d’ Orlando. L’allarme è partito dal proprietario di una farmacia che ha chiesto l’aiuto della Polizia e ha raccontato di un uomo che, poco prima, intorno alle 19,00 di ieri, aveva tentato di pagare alcuni medicinali con una banconota falsa da 50 euro. Non c’era riuscito perché il titolare  aveva verificato l’autenticità del denaro con un sistema di rilevamento. Il malvivente, scoperto, è scappato a gambe levate. Le ricerche della polizia sono partite subito e hanno visto impegnati i poliziotti dei commissariati di Sant’Agata e Capo d’Orlando, sulle tracce di più individui che avevano già recuperato o tentato di recuperare altre banconote. Intorno alle 20,00, gli agenti hanno infatti sorpreso la persona segnalata dal titolare della farmacia in una rosticceria, in compagnia di altre due persone, intento a consumare quanto era stato pagato con un’altra banconota falsa, anch’essa da 50 euro. L’uomo e gli altri due avevano comprato panelle e arancini per un importo di 6 euro e il resto, in banconote assolutamente valide, se l’erano intascato. Addosso di banconote false da 50 euro ne avevano altre due, insieme ad altro denaro con ogni probabilità provento dell’attività illecita. Sono stati pertanto arrestati in flagranza per il reato di spendita nello stato di monete false. Sono Luciano Alessandro Gatto, 26enne, catanese, arrestato in passato per droga e spendita di banconote false, Sarah Niciforo, 20enne, catanese, arrestata in passato per spendita di banconote false, Guido Bonanno, 30enne, catanese, arrestato in passato per spaccio di sostanze stupefacenti.

Da sinistra a destra: Sarah Niciforo, 20enne; Guido Bonanno, 30enne; Luciano Alessandro Gatto, 26enne

A conferma di quanto scoperto dai poliziotti, le immagini del sistema di video sorveglianza della farmacia hanno confermato l’identità di uno dei tre. Ulteriori indagini hanno evidenziato un altro tentativo, intorno alle 20.00, da parte degli indagati in un bar di Sant’Agata Militello, dove gli stessi hanno provato ad acquistare birra e acqua senza riuscirci. Anche in questo caso, una volta scoperta la falsità della banconota da parte del titolare, sono scappati.