TRAPANI – Ieri pomeriggio, nelle campagne di Fulgatore (Trapani), a conclusione delle ricerche a seguito della sua evasione dal carcere Pietro Cerulli di Trapani, i carabinieri del nucleo investigativo e personale del nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria hanno catturato Luca Leke, albanese di 34 anni.
Il risultato raggiunto è frutto di un ragionamento degli investigatori che, dopo aver predisposto punti d’osservazione permanenti su tutte le arterie stradali di collegamento con il centro di Trapani e presenziato le basi di partenza di autobus, navi e treno, dopo le prime 24 ore trascorse senza avere nessuna indicazione positiva, si sono immedesimate nella mente del fuggitivo, ipotizzando quello che avrebbe potuto fare un soggetto in quelle condizioni: ossia solo, senza denaro, non conoscitore dei luoghi e di nazionalità straniera.
Il razionale ragionamento ha indotto gli investigatori a ipotizzare che l’evaso, per potersi allontanare da Trapani senza incorrere in alcun tipo di controllo e quindi senza avvalersi di alcun veicolo o qualsiasi altro mezzo idoneo a tale scopo, poteva attuare il suo piano di fuga solo seguendo la linea ferrata che collega Trapani a Palermo e attraversa zone di aperta campagna disabitate, in parte coltivate a grano o ricoperte da estesi canneti.
Dopo aver fatto un calcolo approssimativo sulla velocità che avrebbe potuto tenere un soggetto, obbligato a muoversi in condizioni ostili e con altissime temperature (37° al momento della sua cattura) e ipotizzato in quale punto sarebbe potuto arrivare qualora l’ipotesi investigativa fosse stata attuata, si provvedeva a circoscrivere la zona d’interesse suddividendola in un unico grande quadrante.
Venivano quindi attivati, insieme al personale del nucleo investigativo centrale, diverse squadre operative di ricerca che, partendo dai quattro punti cardinali, al termine del rastrellamento, si sarebbero dovuti trovare tutti nel probabile punto percorso dall’evaso.
Questa strategia, in effetti, si era rivelata vincente, poiché, nel tardo pomeriggio del 26 giugno 2019, quasi in prossimità della linea ferroviaria della frazione di Bruca, è stato avvistato l’evaso che, alla vista delle prime pattuglie, si è dato alla fuga nei campi di grano adiacenti.
Tentativo vanificato dal contestuale arrivo delle altre pattuglie che, avendo avvistato il fuggitivo dai rispettivi punti d’osservazione, si sono lanciate anch’esse all’inseguimento.
Dopo alcuni minuti l’evaso, che nel frattempo si era liberato di uno zaino e della magliettina, evidentemente per potersi muovere in modo più agevole, vedendosi circondato da più punti, si è arreso senza opporre resistenza.
L’immediata perquisizione personale attuata dal personale operante, ha permesso di rinvenire e sequestrare alcuni oggetti artigianali, ma estremamente efficaci: un cacciavite, un coltello, una coperta e una banconota da 50 euro.