Denise Pipitone, l’allarme dei pubblici ministeri: “Alto rischio inquinamento delle indagini”

Denise Pipitone, l’allarme dei pubblici ministeri: “Alto rischio inquinamento delle indagini”

MARSALA – I pubblici ministeri di Marsala (Trapani) lanciano l’allarme per un “altissimo rischio di inquinamento indotto dalle modalità con cui in modo martellante e asfissiante le trasmissioni tv e i siti si occupano del caso della piccola Denise Pipitone“.

È quanto si legge nel provvedimento con cui la scorsa settimana gli stessi hanno chiesto l’archiviazione dell’inchiesta. Nel complesso, sono 52 le pagine di motivazione nelle quali si elencano tutti gli accertamenti e le storie di falsa testimonianza che coinvolgono diversi soggetti, tra i quali Antonella Allegrini e il coniuge Paolo Erba.

Questi ultimi, indagati insieme alla ex moglie del padre naturale di Denise, Anna Corona, sono “usciti di scena” dopo aver ammesso di aver inventato tutto di sana pianta. Entrambi, infatti, avevano contattato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, madre di Denise, raccontandogli di aver avvistato la bambina nell’hotel dove lavorava Anna Corona.

La vicenda è descritta così in dettaglio che chiunque potrebbe avere il ruolo di testimone. Navigatore del web o spettatore di talk show sarebbe in grado di raccontare tutti i dettagli“, scrivono i magistrati.

Mitomani di ogni sorta e personaggi in cerca d’autore purtroppo si inseriscono indebitamente in questa vicenda ed è forte il rischio che persone innocenti vengano consegnate all’opinione pubblica come mostri da sbattere in galera“, si legge ulteriormente.

L’avvocato anziché assumere un atteggiamento neutro e di prudenziale attesa, non potendo essere a conoscenza della falsità delle dichiarazioni della donna reagiva con rabbia esprimendo giudizi pesanti sui magistrati“.

Sono puerili! Perché i magistrati fanno schifo cara signora“, è il commento di Frazzitta senza sapere di essere intercettato telefonicamente.

Immagine di repertorio