Smartwatch: alba di una “nuova” tecnologia

Smartwatch: alba di una “nuova” tecnologia

Sono molti gli orologi “intelligenti” in cantiere tra le grandi dell’Hi-Tech, e già tanti sono disponibili sul mercato.
Infatti, mentre negli ultimi giorni si sente vociferare di un’imminente presentazione del nuovo orologio Apple, l’iWatch – o iTime, secondo fonti più recenti – è già possibile acquistare uno smartwatch Sony, Samsung o di aziende minori non ancora affermate nel settore.

I’m Watch è ad esempio un progetto di fattura italiana della I’m Spa, il quale non è assolutamente da sottovalutare: questo smartwatch è compatibile con i moderni smartphone tramite Bluetooth. Allo stesso modo può collegarsi con sensori esterni per misurare il battito cardiaco e le calorie bruciate, risultando particolarmente indicato per gli sportivi. Inutile specificare l’integrazione completa coi social network: Facebook, Twitter e Instagram. Presenta però alcune pecche, prima fra tutte il prezzo pari a 299 euro.

Vi è poi Pebble, realizzato grazie al supporto di Kickstarter, il celebre sito che permette alle startup di ricevere dei finanziamenti presentando i loro progetti al mondo dell’internet. Ed è proprio la rete che sembra considerare più che positivamente questo smartwatch, che ha già venduto più di 400.000 unità in tutto il mondo. Nel particolare, è altamente apprezzata l’assoluta personalizzazione che presenta, dove la grafica semplicistica si basa su un sistema di quadranti digitali, all’interno dei quali è possibile posizionare le proprie app. Tramite una lieve vibrazione avverte inoltre della presenza di nuovi messaggi/e-mail/notifiche sul nostro smartphone, sempre connesso tramite Bluetooth. E’ possibile reperire un orologio Pebble su Amazon o eBay ad un prezzo approssimativo di 150 euro.

Pebble

Pebble

Al contrario di quanto si potrebbe credere, lo smartwatch attualmente più venduto è proprio Pebble, battendo quindi i concorrenti più agguerriti, tra cui il Galaxy Gear della Samsung. Tuttavia è possibile trarre una spiegazione a riguardo: lo smartwatch Samsung risulta compatibile solamente con i cellulari Galaxy Note 3 e il Galaxy Note 10.1. Eppure il Galaxy Gear sembra rappresentare un accessorio più completo del temibile concorrente, considerando ad esempio il fatto che esso sia capace di scattare foto e registrare video grazie a una fotocamera da 1,9 MP integrata, il tutto ad un prezzo di 199 euro.

Un simile ragionamento risulta invece più complesso considerando lo Smartwatch 2 della Sony, anch’esso dotato di fotocamera ed altre funzioni aggiuntive, e compatibile con tutti i moderni smartphone, Apple e Android. Si presenta come un elegante orologio da polso resistente ai graffi e all’acqua e, come i concorrenti, capace di offrire la possibilità di interagire col proprio smartphone – rispondere alle chiamate, leggere messaggi, scrivere sui social – senza doverlo nemmeno uscire dalla tasca. Il prezzo è lo stesso dello smartwatch Samsung.

Insomma lo scenario è incerto: considerando i risultati conseguiti dalle grandi aziende, come Samsung, e ponendoli in relazione coi grandi numeri già fatturati dalle imprese minori, risulta evidente che i consumatori interessati ad acquistare uno smartwatch non conferiscono una rilevante importanza ai brand, bensì al prezzo e alle funzioni fondamentali che questa nuova tecnologia è capace di offrire. Che sia quindi ancora presto per affermare l’arrivo di una nuova era in cui possedere uno smartwatch sia “alla moda” non è del tutto errato. D’altronde c’è chi ancora resta in attesa della presentazione dello smartwatch Apple, che potrebbe conferire un’innovativa scossa all’interno del nascente settore.