Letteralmente si traduce con “lavoro intelligente” ma c’è chi, come l’Osservatorio del Politecnico di Milano, lo definisce «una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati». Per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali lo smart working (lavoro agile o telelavoro) è «una modalità di esecuzione del lavoro caratterizzata dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi».
Ora, al di là delle definizioni, alla base dello smart working vi è un corretto utilizzo delle “Information and Communications Technologies (ICT)” e dei device ad esse legati. Vediamo come fare. Qui di seguito alcuni consigli su come poter lavorare al meglio in modo intelligente da casa:
- se puoi, tieni separati i dispositivi, ergo: non confondere i dispositivi personali con quelli lavorativi. Idem per account privati e di lavoro;
- stai attento alle email fraudolente: leggi bene il contenuto dei messaggi, osserva la loro impaginazione, controlla l’indirizzo del mittente (anche con delle ricerche sul Web), non scaricare gli allegati se non sei sicuro del loro contenuto e se, alla fine, c’è qualcosa che non ti torna avverti le autorità. Ai tempi del Coronavirus, i tentativi di cybertruffe e phishing aumentano sensibilmente;
- utilizza, per connetterti, solo la tua rete Wi-Fi: altre, magari pubbliche, potrebbero essere molto più a rischio, nel senso che malintenzionati potrebbero intrufolarsi e avere accesso ai tuoi dati;
- riguardo alle password, sii cauto, scegline una complessa e non usare mai la stessa per account diversi. Nel caso in cui tu abbia troppe password da ricordare, per gestirle usa un programma detto “password manager”;
- non sostituire la password del tuo router con una più semplice: la chiave data in dotazione è probabilmente la più sicura;
- se ci riesci, abilita il filtro MAC che rende più complesse le intrusioni dall’esterno;
- per le comunicazioni aziendali non utilizzare i classici programmi di messaggistica istantanea (WhatsApp, Messenger, ecc.), ma affidati a soluzioni più sicure come Telegram o quelle messe a disposizione dall’azienda stessa.