È innegabile che al giorno d’oggi i bambini, sin dalla più tenera età, vivono a stretto contatto con la tecnologia.
Molti di loro imparano a utilizzare perfettamente smartphone, tablet, e oggetti simili ancora prima di iniziare la scuola, spesso anche nel periodo precedente al compimento del secondo anno di vita.
Per tanti di loro questo ha diverse conseguenze, negative e positive.
Un utilizzo troppo frequente di cellulari o dispositivi tecnologici comporta a volte uno sviluppo minore, o quantomeno più lento, delle capacità di interazione: anche se, fortunatamente, questa tendenza si trasforma in malattia solo in casi rari, è impossibile non notare che gran parte dei più piccoli di oggi comunicano sempre meno con i loro coetanei o con gli adulti, isolandosi dal resto del mondo, anche nel corso di riunioni familiari o feste, e dedicandosi esclusivamente allo schermo di qualsiasi oggetto abbiano in mano.
A volte, quest’ossessione “maniacale” per la tecnologia porta alcuni di loro ad avere atteggiamenti poco gradevoli e quasi “aggressivi” nei confronti di chi cerca di distoglierli dai loro giochi in compagnia del dispositivo che stanno utilizzando e li invita a trascorrere più tempo all’aria aperta, a dedicarsi ad attività sociali (salutare i parenti, uscire a giocare con gli amici o fare una chiacchierata con qualcuno) o semplicemente ad altre tipologie di giochi.
La dipendenza da cellulari e console di vario tipo, oltre a incidere sui modi di socializzare dei più piccoli, può anche danneggiare la vista ancor prima dell’inizio dell’età scolastica o, nei casi peggiori, perfino provocare disordini mentali.
Tuttavia, esiste un’altra faccia della medaglia, decisamente più positiva. Se utilizzata in maniera limitata e responsabile e con una sorveglianza adeguata, infatti, la tecnologia può avere effetti straordinari sulle capacità intellettive dei bambini: tanti, per esempio, imparano lingue straniere grazie alla visualizzazione di cartoni animati nei siti web o di streaming o anche in televisione, o sviluppano una velocità di apprendimento notevole in tutti i campi grazie alle esperienze sensibili che solo la nuova tecnologia può offrire.
“I bambini di oggi sono tutti dei prodigi”: chi non ha mai sentito adulti e anziani dire questa frase di un neonato o di un infante nato nel secondo decennio degli anni Duemila?
Di certo, non si può affermare che chi nasce nell’era tecnologica abbia qualità superiori ai nati di un’epoca differente, ma è comunque possibile asserire che la vicinanza e l’uso continuo di apparecchiature moderne ha senz’altro un effetto sulla crescita dei più piccoli.
Genitori ed educatori di tutto il mondo sono pienamente consapevoli di ciò e, proprio per questo motivo, studiano costantemente per trovare l’equilibrio perfetto tra i giochi tradizionali e quelli del nuovo millennio al fine di favorire un potenziamento delle possibilità di apprendimento di neonati, bambini e ragazzini, anche in età scolare, pur ponendo dei limiti per evitare che quello che è un mezzo straordinario possa trasformarsi in un danno piuttosto che in una risorsa.
Foto di Andi Graf da Pixabay