HDR: quanti ce n’è e perché è importante

HDR: quanti ce n’è e perché è importante

Cos’è l’HDR? La sigla vuol dire “High Dynamic Range”, letteralmente “elevata gamma dinamica”. L’HDR, abbinato alla risoluzione 4K Ultra HD (3840 x 2160 pixel), regala migliore contrasto, luminosità più elevata e colori più vividi.

Per la confusione dei consumatori, esistono quattro standard HDR: HDR10, HDR10+, Dolby Vision e HLG. I primi due sono i più diffusi e anche i più supportati dai produttori di smart TV, smartphone e macchine fotografiche. A dire la verità, HDR10 (10 sta per 10 bit, in riferimento alla profondità colore) è lo standard maggiormente curato, consente 1,07 miliardi di colori e lo ritroviamo persino negli Ultra HD Blu-Ray Disc; la sua “fortuna” la deve al fatto di essere compatibile con le console PlayStation 4 e Xbox One. HDR10+, introdotto nel 2018 da 20th Century Fox, Panasonic e Samsung, è la versione migliorata dell’HDR10; vanta una profondità colore di 12 bit ed è utile soprattutto in fase di post-produzione, in quanto permette d’intervenire sui parametri di ogni singolo fotogramma piuttosto che sull’intera clip. Dolby Vision è uno standard proprietario, il che significa che, a differenza di HDR10 e HDR10+, per poterlo utilizzare occorre pagare una licenza. Dal punto di vista tecnico è leggermente superiore, anche se alcuni lo ritengono “equivalente”, all’HDR10+. HLG (Hybrid Log Gamma) è uno standard televisivo, sviluppato dalle emittenti BBC e NHK per veicolare in un unico segnale contenuti HDR.

Chiarito ciò, dov’è possibile trovare contenuti HDR? Una delle sorgenti principali di contenuti HDR è lo streaming, Netflix in primis. Qui i titoli, disponibili in HDR10 o Dolby Vision, sono segnalati da apposita etichetta. L’unico neo è che per poter vedere tali contenuti è necessario disporre di un abbonamento premium Ultra HD e di una connessione dati che raggiunga almeno i 25 Mbps. Blu-Ray Disc, Prime Video, Infinity e Chili sono altre valide alternative. Se, invece, si desidera avere soltanto un “assaggio” della tecnologia, basta filtrare su YouTube i video HDR e il gioco è fatto (a patto, ovviamente, di possedere un hardware compatibile).