11 milioni di italiani dovranno cambiare il televisore. È quanto emerge dalla ricerca di mUp Research e Norstat per conto di Facile.it. Ebbene sì, il 20,9% degli intervistati, alias 4 milioni di famiglie, non ha un televisore compatibile o, meglio, dotato di digitale terrestre di seconda generazione, meglio conosciuto come DVB-T2. Il DVB-T2 (Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial) – lo ricordiamo – supporterà una maggiore risoluzione (fino all’8K), consentirà una maggiore distanza fra antenna e ricevitore e avrà un segnale più pulito.
Il passaggio avverrà secondo le date indicate dal Ministero dello Sviluppo Economico:
- 31 dicembre 2021: in Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Valle d’Aosta, province di Trento e Bolzano;
- 31 marzo 2022: in Sardegna, Liguria, Toscana, Umbria, Campania e Lazio;
- 20 giugno 2022: in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche.
Tuttavia, per vedere i canali non basterà che il televisore sia compatibile con il DVB-T2, ma dovrà anche esserlo con lo standard di compressione HEVC (High Efficiency Video Coding) Main 10 o H.265, erede del più noto H.264/MPEG-4 AVC (Advanced Video Coding). Esistono poi casi in cui l’apparecchio sia abilitato al DVB-T2 e all’HEVC, ma che esso abbia una codifica a 8 bit invece che 10, in quanto quest’ultima è stata approvata dall’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU) soltanto in un secondo momento (dicembre 2018) rispetto alla decisione di passare al nuovo formato (gennaio 2017). In tal caso, pur avendo il DVB-T2 e l’HEVC, sarebbe comunque impossibile vedere le immagini.
È bene premettere che tutti i dispositivi venduti a partire dal 2018, per legge, sono provvisti sia di DVB-T2 che di HEVC Main 10. Chi non dovesse ricordare la data di acquisto, può verificare la compatibilità dei propri device in due modi:
- sintonizzandosi sul canale 100 (frequenza RAI) o 200 (frequenza Mediaset) per controllare se appare la scritta “Test HEVC Main10”. Se appare, vuol dire che il televisore supporta il nuovo digitale terrestre e la codifica H.265 a 10 bit, altrimenti che dovete comprarne uno nuovo.
- controllando il codice modello del televisore sul sito del produttore.
Non è finita qui. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo a disposizione delle famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro un “bonus TV” fino a 50 euro. Per accedere allo sconto, dovrà essere presentata al negozio una richiesta in cui si dichiara che il proprio ISEE è pari o inferiore a 20.000 euro annui e che nessun altro membro del nucleo familiare ha già usufruito del bonus. Alla richiesta andranno allegate le fotocopie di codice fiscale e carta di identità dell’acquirente. La lista dei prodotti coperti dal bonus e la domanda sono già disponibili alla seguente pagina (clicca sul link per aprirlo) del Ministero.
In alternativa, se non si vorrà comprare un nuovo televisore, si potrà acquistare un decoder di seconda generazione, ma sono già molti (circa il 7,3% degli intervistati da mUp Research e Norstat) coloro i quali, una volta spento il vecchio segnale, faranno tranquillamente a meno di quello nuovo.