Si tratta di un neologismo nato dalla crasi fra le parole inglesi “regulatory” e “technology”; sta a indicare lo smaltimento, per mezzo della tecnologia, delle innumerevoli richieste di regolamentazione delle istanze provenienti dai mercati finanziari.
«Gli istituti e le assicurazioni devono riuscire a stare al passo con le domande che arrivano dalle istituzioni e che ormai hanno cadenza trimestrale» spiega Paolo Gianturco, partner di Deloitte Consulting, in un’intervista al Wall Street Italia.
A fare il suo ingresso sulla scena, in realtà, è un nuovo mestiere, quello dello specialista di RegTech. L’attività di “regulatory management” consiste, nella fattispecie, nel processo di velocizzazione delle pratiche burocratiche necessarie alle operazioni finanziarie, con un abbattimento dei costi. Tra gli strumenti, software specifici per l’analisi dei big data, ma anche robot in grado di precompilare le cartelle.
«La regolamentazione per le compagnie assicurative – racconta Gianturco – era più semplice fino a pochi anni fa. Solvency 2 ha già incrementato di molto la complessità regolamentare e presto sarà necessario effettuare un rifacimento importante del bilancio assicurativo causa IFRS17. A seguito di questo le assicurazioni dovranno gestire una forte convergenza fra i sistemi attuariali e contabili, che comporterà la necessità di sviluppare nuovi automatismi ed integrazioni, fino a ora neppure pensabili».
Sono cambiate anche le normative: da qualche anno le autorità chiedono di avere dettagli più analitici, per questo motivo banche e assicurazioni stanno mettendo in piedi piani per la standardizzazione dei processi di archiviazione e non solo, si mira alla completa automazione del comparto. «In questa prima fase – spiega ancora Gianturco – gli istituti bancari, che hanno dovuto muoversi in fretta, hanno messo in campo soluzioni che nella maggior parte dei casi sono di tipo “tattico”, vale a dire che sono studiate su misura della contingenza e non per servire nel lungo periodo. Questo vuol dire dover affrontare costi molto dispendiosi e ripetitivi».
Nella RegTech, in ogni caso, l’obiettivo primario è gestire e catalogare opportunamente l’enorme mole d’informazioni. Il risultato migliore si ottiene mettendo insieme capitale umano, programmi all’avanguardia e automazione.
Alberto Molino
