LA DONNA IN CARRIERA: UN’OMBRA NELLA SOCIETÀ

LA DONNA IN CARRIERA: UN’OMBRA NELLA SOCIETÀ

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Nell’era moderna, la figura della donna in carriera si trova ancora a dover affrontare una serie di sfide e pregiudizi che proiettano un’ombra sulla sua posizione nella società.

Nonostante i progressi compiuti verso l’uguaglianza di genere, persistono ancora stereotipi e discriminazioni che ostacolano il pieno riconoscimento e l’accesso delle donne a ruoli di leadership e potere nel mondo del lavoro.

Prendendo in esame la penisola italiana, basti pensare in quali settori lavorativi, la figura femminile è inserita; l’occupazione delle donne confluisce con meccanismi come la segregazione orizzontale, fenomeno in cui si presenta una forte femminilizzazione lavorativa in alcuni settori produttivi come: scuola, settori amministrativi, industria tessile, commercio, servizi sociali.

Un altro meccanismo è la segregazione verticale ovvero, la prevalenza maschile nei livelli alti dei profili professionali dipendenti e delle donne nei livelli bassi e medi.Secondo alcuni dati, l’Italia è il secondo stato membro dell’UE con il più ampio divario lavorativo fra donna e uomo dove, si riconosce la penalizzazione di donne con figli a differenza di uomini con figli che, invece vedono un tasso di occupazione più elevato all’incirca del 90%.

Infatti, una delle principali sfide che le donne italiane come altre, devono affrontare è la cosiddetta “doppia giornata lavorativa“, che vede la donna, senza alcun tipo di supporto da parte della società e del sistema lavorativo, indotta a dover conciliare le responsabilità professionali con quelle familiari e domestiche.

Quindi, nonostante le loro competenze e capacità, molte donne si trovano spesso a dover battersi per ottenere la propria identificazione professionale e il successo meritato.

Se dovessimo fare un focus verso il Sud-Italia, vedremmo come la situazione lavorativa della donna non va che a peggiorare; da uno studio di Confcommercio, risulta che il tasso di occupazione femminile al Sud è del 28,9%, a differenza del  52% del Nord, arrivando alla conclusione che nel Mezzogiorno lavora meno di una donna ogni tre.

In particolare, se esaminassimo la situazione lavorativa della donna in Sicilia ci accorgeremmo di come nel 2022 sia arrivata ultima in UE per occupazione femminile con solo il 30% di donne occupate; è evidente quindi come il tasso di disoccupazione cresce in modo smisurato risultando così il più elevato tra le ripartizioni.

È quindi necessario che si abbia una crescita di occupazione femminile per evitare il crollo della cosiddetta forza lavoro.

Oltre alla persistente esistenza di stereotipi di genere, un altro elemento che condiziona la già difficile ascesa lavorativa della donna è l’assenza di role model ovvero, persone di riferimento da cui si possono emulare comportamenti di successo e strategie vincenti per determinare i propri successi, e di mentori femminili.

Questa mancanza può limitare non solo le prospettive lavorative delle donne ma anche il raggiungimento del proprio potenziale.

Per superare l’ombra che ancora grava sulla donna in carriera nella società, è fondamentale promuovere la visibilità e il sostegno delle donne leader con, un impegno concreto da parte delle istituzioni, delle imprese e della società. Con ciò si include la promozione di una cultura aziendale inclusiva, la sensibilizzazione sulle questioni di genere e l’adozione di politiche di pari opportunità.

 

Roberta Pernicone IV° B  liceo scientifico A. Russo Giusti – Belpasso

 

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