E se fosse tutta una questione di metodo?

E se fosse tutta una questione di metodo?

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

L’odierna generazione riscontra un problema nel rendimento scolastico, in particolar modo, nel fatidico momento in cui i ragazzi realizzano il passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado. I docenti di lettere che accolgono i ragazzi del primo anno, attraverso la realizzazione di compiti scritti, riscontrano le così dette “lacune” grammaticali e una discontinuità nel discorso logico non tanto, spiegano, dovute all’assenza di una buona lettura quotidiana, ma ai metodi considerati “errati” utilizzati dagli insegnanti della scuola media. In merito a questo problema sociale, a seguire è presente l’intervista realizzata alla professoressa di lettere dell’istituto C.B Cavour e scrittrice Cinzia Di Mauro, la quale ci spiega come la semplice lettura di un romanzo possa trarre ottime conseguenze.

Perché ha deciso di applicare la lettura di romanzi per l’esecuzione di compiti per casa?”

“Dieci anni fa ho preso coscienza che una manchevolezza imputata agli studenti, per lo più dandone la colpa all’uso dei device, ovvero il poco tempo (o nessun tempo) dedicato alla lettura, poteva e doveva essere sopperita dal mio lavoro. Ero stanca di sentire lamentele generali in merito, come se si trattasse di una condizione immodificabile dell’essere e mi sono rimboccata le maniche per trovare un metodo “alternativo” da utilizzare nelle mie classi. Ho così deciso di abbandonare l’uso di letture antologiche, che con poche paginette alla volta, non rendevano chiaro il respiro dell’opera, le caratteristiche di un genere letterario, le tecniche narratologiche e in una parola non appassionavano, per abbracciare la selezione di opere integrali, opportunamente scelte per il mio target di studenti. Non essendo queste opere corredate di esercizi didattici, le ho anche strutturate come unità di apprendimento, proponendo di volta in volta saggi brevi, scritture creative o analisi testuali inerenti ai brani.”

Attraverso questo metodo di apprendimento, quali differenze ha notato negli alunni, dal primo al terzo anno?”

“Dedicandomi intensivamente (circa ogni settimana) allo sviluppo di una lettura critica e della scrittura strutturata, ho notato che i miei alunni, ciascuno con il proprio punto di partenza, hanno dei miglioramenti considerevoli in queste competenze, arricchendo il proprio lessico, diminuendo gli errori ortografici e giungendo tutti ad un’organicità strutturale del testo da svolgere.”

“Al giorno d’oggi la lettura tra i giovani viene a mancare. Lei crede che il suo metodo innovativo d’insegnamento, possa far riaffiorare questo sentimento perduto?”

“Spesso sono gli stessi genitori che mi hanno riferito l’esigenza degli studenti di voler leggere ancora, a prescindere dal compito obbligatorio da me richiesto, ovvero di essersi davvero entusiasmati al “gioco letterario”.”

“Potrebbe dirci in cosa consistono le sue consegne per casa?”

“A questa domanda così specifica forse è il caso di rispondere con un’ esempio  pratico. Quando sottopongo la lettura “Persepolis” di M. Satrapi al capitolo “Le pecore” chiederò una scrittura creativa: “I migranti che partono dai Paesi in guerra perdono spesso i loro titoli di studio, non conoscono la lingua di accoglienza, gli usi e i costumi…: racconta una storia simile, ipotizzando che la famiglia Satrapi parta davvero.” Insomma, questo come altri generi letterari e opere diventano funzionali allo sviluppo di competenze dell’italiano.”

“Infine ci terrei a chiederle cosa pensa lei della convinzione di un Sud Italia considerato scolasticamente arretrato?”

“È un dato che appare evidente dai risultati INVALSI italiani, ma devo ammettere che non mi sembra affatto stupefacente,considerando che le difficoltà culturali vanno di pari passo con quelle economiche, da sempre criticità del Sud Italia e delle Isole maggiori. Mi chiedo piuttosto cosa lo Stato – entità centrale che continua ad essere il mio punto di riferimento – intenda fare una volta appresa questa verità lapalissiana. È, infatti, una favoletta per gli ingenui la convinzione che la scuola con le sue sole forze possa appianare secoli di diseguaglianze, cosa di cui si rende conto qualunque insegnante constatando quanto riesca a incidere col proprio lavoro su un alunno seguito dalla famiglia, benparlante, che frequenta corsi privati di inglese… rispetto a un alunno socialmente ed economicamente in difficoltà.”

 Ringrazio la scrittrice Cinzia di aver dato voce ai quesiti che sconvolgono ogni giorno il sistema scolastico di tutte le scuole della terra siciliana. Nutro inoltre, una grande speranza nella scoperta di altri insegnanti come lei. Possiamo infine dire che il suo metodo innovativo è certamente utile per apprezzare un semplice libro di poche pagine o per favorire  l’aumento dei giovani lettori.

 

Cosentino Giovanna Martina 5 LE Istituto Lombardo Radice – Catania (CT)

 

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