La prevenzione del piede diabetico

La prevenzione del piede diabetico

Massimo Buscema

Tra le complicanze del diabete un ruolo sempre più rilevante è assunto dal “piede diabetico” che è in assoluto la complicanza che comporta il maggior numero di ricoveri ospedalieri ed ingenti costi sociali ed economici. In Italia il 60% delle amputazioni degli arti inferiori sono dovute al diabete mellito. Le due complicanze responsabili delle manifestazioni cliniche del piede diabetico sono l’arteriopatia e la neuropatia periferica.

Nella maggior parte dei casi la comparsa di un’ulcera al piede è dovuta ad un trauma, e se non viene adeguatamente curata può andare incontro ad un’amputazione. La prevenzione pertanto assume un ruolo importante e si effettua attraverso lo screening annuale del piede diabetico, l’educazione della persona con diabete e l’uso di appropriate calzature. Lo screening si effettua in ambulatori dedicati e comprende l’ispezione visiva del piede alla ricerca di segni di neuropatia e di vasculopatia e la valutazione strumentale di tali complicanze.

Sono segni di neuropatia diabetica la cute secca, le deformazioni in griffe delle dita, le dita a martello, un accentuato cavismo del piede e aree di ipercheratosi plantare che comportano un aumentato carico pressorio su varie zone della pianta del piede. Con l’utilizzo del monofilamento e del diapason se ne valuta la sensibilità, la cui assenza consente di svelare la presenza di una neuropatia diabetica clinicamente rilevante, a cui consegue un elevato rischio di ulcerazione del piede. L’esame più semplice per individuare segni precoci di vasculopatia è la ricerca dei polsi periferici, cioè la presenza o assenza di pulsabilità a livello dell’arteria dorsale del piede e della tibiale posteriore; l’esame per definire l’entità della eventuale compromissione vascolare periferica è l’ABI o indice pressorio caviglia braccio, definito dal rapporto tra pressione sistolica alla caviglia e pressione sistolica al braccio.

L’educazione del paziente diabetico e della famiglia è finalizzata alla conoscenza e all’applicazione di norme igienicosanitarie per la cura del piede (modalità di lavaggio dei piedi, utilizzo di crema idratante, attenzione al taglio delle unghie…..). Il terzo cardine della prevenzione è rappresentato dall’utilizzo di appropriate calzature per evitare che i piedi siano sottoposti a frizione o a compressione. Le persone con diabete devono pertanto utilizzare scarpe comode a pianta larga, senza cuciture all’interno, che vanno sempre ispezionate prima di essere calzate per evitare la presenza di corpi estranei che potrebbero non essere avvertiti. Per la possibile assenza di sensibilità, tipica del piede diabetico, è altresì importante non camminare a piedi scalzi, non usare callifughi e strumenti acuminati per il taglio delle unghie.

L’identificazione dei pazienti ad alto rischio, unita all’educazione e al follow-up sono gli strumenti principali per la prevenzione primaria delle ulcere e delle amputazioni, così come la prevenzione secondaria è indispensabile per i pazienti che abbiano già avuto un’ulcera. La frequenza dei controlli dipende dalla classe di rischio del paziente.