Parto pretermine: insidie per madre nascituro

Parto pretermine: insidie per madre nascituro

Giuseppe_Ettore

Si definisce parto pretermine o prematuro un parto il cui travaglio ha luogo tra la 22ª settimana e la 37ª settimana completa di gestazione. La durata della maggior parte delle gravidanze è di circa 40 settimane ma circa il 10% dei parti avviene prima. Un neonato nato tra la 37ª e la 42ª settimana è considerato a termine. Il basso peso alla nascita può essere la conseguenza di una durata della gestazione ridotta, di un ritardo di crescita intrauterina o di entrambi.

La prematurità, in particolare, è la più importante causa di basso peso alla nascita e di mortalità perinatale in Europa e negli Stati Uniti e rappresenta anche il principale determinante della morbosità neonatale e infantile in questi Paesi: problemi di sviluppo neuromotorio, patologie respiratorie croniche, emorragie intraventricolari, infezioni, fibroplasia retrolentale ed enterocolite necrotizzante sono condizioni fortemente associate alla prematurità 1,2. Mentre vi sono risultati inconsistenti rispetto agli effetti sulla crescita somatica a lungo termine nei nati pretermine 3,4, il rischio di deficit neurologici e di sviluppo appare considerevolmente elevato nei neonati che sopravvivono a un peso e a un’età gestazionale molto bassi 5,6. Accanto ad alcune condizioni ben definite (come ad esempio la gravidanza multipla, l’incompetenza cervico-segmentaria, alcune malformazioni congenite) numerosi altri fattori sono stati associati al rischio di tale condizione. Dopo aver definito l’entità del fenomeno, verranno riviste criticamente le principali evidenze della letteratura sui fattori di rischio epidemiologici associati alla nascita di bambini pretermine.

Le cause imputate posso essere: • Distacco di placenta • Eccesso di contrattilità uterina • Eccesso di liquido amniotico (polidramnios) • L’età della madre (meno di 20 anni o più di 38) • Fibromi uterini • Il fumo o l’uso di droghe o di alcol (specialmente per IUGR e rottura delle membrane) • Gestosi • Gravidanze gemellari • Grave sottopeso della madre durante la gravidanza • Incontinenza cervicale • Infezioni vaginali asintomatiche • Iposviluppo del feto • Malattie infettive • Malformazioni dell’utero • Infezioni placentari asintomatiche • Stress.

Considerando il peso alla nascita si distinguono: • Neonati LBW (Low Birth Weight), il cui peso alla nascita è compreso tra 1.501 e 2.500 gr. • Neonati VLBW (Very Low Birth Weight) il cui peso alla nascita è < 1.500 gr. • Neonati ELBW (Extremely Low Birth Weight) il cui peso alla nascita è < 1.000 gr.

Considerando invece il peso alla nascita in rapporto all’età gestazionale si parla di: • Neonati AGA (Appropriate for Gestational Age) il cui peso è appropriato all’età gestazionale compreso tra il 10° e il 90° percentile • Neonati SGA (Small for Gestational Age) il cui peso è basso per l’età e inferiore al 10° percentile • Neonati LGA (Large for Gestational Age) con peso maggiore al 90° percentile.

Diagnosi di rischio di un parto pretermine (criterio necessario): • rottura delle membrane • dilatazione maggiore di 2 cm • raccorciamento del collo maggiore dell’80% (se minore di 2,5 cm la minaccia è avanzata) • dopo un’ora la clinica della donna è modificata • presenza di fibronectina.

Diagnosi di rottura prematura delle membrane: • esame speculare • pH vaginale (basico) • fibronectina vaginale • ecografia Il non completo sviluppo di organi e apparati comporta dei problemi di adattamento alla vita extra-uterina per questo motivo i neonati pretermine hanno rischio di mortalità nel primo anno di vita più elevato di quelli a termine, la nascita pretermine costituisce la causa principale di mortalità e morbilità perinatale anche nei paesi occidentali nei quali l’assistenza sanitaria nei reparti di neonatologia ha raggiunto ottimi livelli.

Uno dei rischi maggiori dei nati pretermine è la cosiddetta malattia respiratoria del neonato pretermine anche nota come respiratory distress sindrome (RDS) o malattia da membrane ialine polmonari. I polmoni del pretermine non sono ancora in grado di produrre il surfattante (SRF) fondamentale per il corretto svolgimento della respirazione. Per questo motivo in caso di rischio di parto pretermine alla madre viene somministrato un corticosteroide, solitamente il betametasone, al fine di accelerare la maturazione polmonare del feto. Il trattamento del pretermine viene effettuato all’interno dei reparti di terapia intensiva neonatale. La donna può venire trasferita senza aspettare che il bambino sia nato.

Prevenzione • identificazione dei pazienti a rischio • terapia della vaginosi batterica (clindamicina o metronidazolo) Interventi di prevenzione del parto: • riposo a letto • cerchiaggio della cervice uterina • tocolisi.