L’importanza della riabilitazione cardiologica dopo l’infarto miocardico

L’importanza della riabilitazione cardiologica dopo l’infarto miocardico

Corrado-Tamburino

Le malattie cardiovascolari, come l’infarto miocardico acuto, sono la causa principale di morte in tutti i paesi del mondo occidentale e sono la causa più frequente di disabilità. Il trattamento della fase post-acuta, che segue ad un infarto miocardico acuto o ad una rivascolarizzazione coronarica, ha determinato un significativo aumento della sopravvivenza dei pazienti mediante l’introduzione di un intervento noto con il termine di “riabilitazione cardiologica”.

L’organizzazione mondale della sanità (OMS) definisce la riabilitazione cardiologica come un processo multifattoriale, attivo e dinamico che si pone svariati obiettivi: in primis quello di favorire la stabilità clinica del paziente, di ridurre la disabilità conseguente alla malattia acuta e il rischio di successivi eventi cardiovascolari.

A tal proposito, è possibile distinguere tre fasi della riabilitazione cardiologica: la prima fase si basa sulla valutazione clinica, la rassicurazione del paziente e dei familiari mediante un adeguato programma di informazione-educazione; la seconda è mirata ad elaborare un programma specifico di esercizio fisico al fine di garantire il ritorno allo svolgimento delle attività di vita quotidiana, associato ad un incoraggiamento al cambiamento dello stile di vita (per esempio l’astensione dal fumo o il mantenimento di un ideale peso corporeo attraverso una corretta alimentazione); infine, la terza fase include un programma di mantenimento a lungo termine dell’attività fisica e del cambiamento dello stile di vita.

La realizzazione di tale programma richiede l’intervento di un equipe multidisciplinare e specializzata costituita non solo dal medico cardiologico, ma anche dal fisioterapista, dietologo e psicologo. Pertanto, l’importanza della riabilitazione cardiologica dopo l’infarto miocardico è legata alla capacità di garantire un’assistenza globale del paziente cardiopatico migliorando la qualità di vita e aumentando la sopravvivenza.

Con la collaborazione della dott.ssa Ilenia Di Liberto