Tribunale di Catania, ampia partecipazione al convegno “Codice Rosso, L. 69/2019 – applicazioni e implicazioni”

Tribunale di Catania, ampia partecipazione al convegno “Codice Rosso, L. 69/2019 – applicazioni e implicazioni”

CATANIA – Quasi 7 milioni di donne italiane dai 16 ai 70 anni hanno subito almeno una volta nel corso della vita una forma di violenza fisica (31,5%). La violenza è avvenuta nel 5,2% dei casi dal partner e nel 18,9% dei casi dall’ex. Si rilevano violenze anche da colleghi di lavoro nel 2,5%, parenti nel 2,6%, amici nel 3% e da conoscenti nel 6,3% dei casi.

Tra le conseguenze della violenza subita vi sono la perdita di fiducia e autostima (52,7%), ansia, fobia e attacchi di panico (46,8%), disperazione e sensazione di impotenza (46,4%), disturbi del sonno e dell’alimentazione (46,3%), depressione (40,3%), autolesionismo o idee di suicidio (12,1%).

Sono questi alcuni dei dati statistici emersi dal convegno “Codice Rosso, L. 69/2019 – applicazioni e implicazioni” promosso al Palazzo di Giustizia di Catania per la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere da Cisl Catania, da Siulp Catania e dall’Ordine degli avvocati di Catania e patrocinato dalla scuola forense “Fondazione Vincenzo Geraci” di Catania.

Incontro rivolto a una vastissima platea: oltre 100 le persone presenti nell’Aula Adunanze, donne ma anche uomini, tra avvocati, magistrati, forze dell’ordine e sindacalisti. Ha aperto i lavori il procuratore aggiunto presso il Tribunale di Catania, Marisa Scavo, con un intervento caratterizzato da una forte sensibilità sul tema. Case rifugio e fitta rete tra procura e polizia giudiziaria sono stati i temi portanti del discorso.

I lavori sono proseguiti con gli interventi del dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Catania, Ferdinando Buceti, che ha messo in luce gli aspetti procedurali inerenti all’applicazione di misure precautelari e cautelari nei confronti dell’indagato.

Il dirigente medico di pronto soccorso, membro della Cisl Medici nazionale, Giuseppina Fera, ha invece delineato la situazione in tutta Italia dei medici di pronto soccorso, auspicando una maggiore formazione degli stessi perché affrontino i casi di violenza con conoscenze specialistiche.

Nel suo intervento, l’avvocato penalista del foro di Catania, Enrico Trantino, ha evidenziato la necessità di lavorare maggiormente sulla prevenzione, anche attraverso l’educazione dei minori nelle scuole e delle famiglie. Infine il segretario nazionale Siulp, Francesco Caracciolo, ha riportato dati e cifre sui casi di violenza domestica e di genere in Italia, mentre la responsabile nazionale Coordinamento Donne Cisl, Liliana Ocmin, ha sollecitato le donne a partecipare più attivamente alla lotta per la parità dei diritti, soprattutto in ambito lavorativo.

Ma il convegno non si è limitato alle relazioni. Agli interessati sono state distribuite le linee guida redatte dagli organizzatori, nelle quali sono esplicati i casi di violenza (domestica, economica, fisica ecc.) e indicati i numeri per chiedere aiuto.