Una banale critica nei confronti di una studentessa per degli shorts troppo corti ha avuto delle conseguenze inaspettate nel corso di un’originale seduta di laurea: la giovane, accusata da una delle docenti in commissione di aver scelto un abbigliamento poco consono all’occasione formale, avrebbe deciso di spogliarsi di fronte a tutti e di rimanere in biancheria intima per protestare contro il giudizio della professoressa.

La bizzarra vicenda si è verificata in una delle università più prestigiose degli Stati Uniti, la Cornell University di New York, e ha fatto presto il giro del mondo. Le protagoniste sarebbero una giovane laureanda, Letitia Chai, di origini asiatiche, e un’insegnante dell’università americana, la professoressa Rebekah Maggor.

Il dibattito tra le due donne sarebbe iniziato già qualche giorno prima della seduta di laurea, quando una professoressa avrebbe rivolto una critica alla giovane Letitia, che avrebbe rivelato l’intenzione di indossare dei pantaloncini durante la discussione della tesi di laurea, dal titolo emblematico di “Acting in public: Performance in Everyday Life” (“Agire in pubblico: la performance nella vita di tutti i giorni”), e per questo avrebbe ricevuto un appello dell’insegnante ad indossare qualcosa di più adatto all’occasione, visto che i pantaloncini avrebbero potuto distogliere l’attenzione dei presenti dalla presentazione della tesi.

Il battibecco tra le due sarebbe proseguito il giorno della laurea, fino a quando la giovane studentessa, esasperata, avrebbe deciso di togliersi gli abiti e di rimanere in biancheria intima in segno di protesta contro i giudizi della professoressa. La ragazza avrebbe poi invitato i presenti a unirsi alla sua protesta, ricevendo la risposta positiva di molti.

Il fatto ha ovviamente generato scalpore in tutto il mondo accademico (e oltre) e nelle ultime ore ha fatto discutere molto e ha generato reazioni tanto positive quanto negative.

Fonte immagine: ilmessaggero.it