Punture di zecca: costretta a mangiare con una cannuccia

Punture di zecca: costretta a mangiare con una cannuccia

Scampagnate, gite nei boschi e spiagge che iniziano a essere frequentate: così entra nel vivo anche questa primavera che sta già facendo spazio a un anticipo d’estate, interrotta solo da qualche acquazzone rinfrescante. Ma più si trascorre tempo all’aria aperta in campagna, nei prati, nei boschi o anche nelle spiagge e più aumentano i rischi di essere punti da qualche antipatico insetto.

Non solo vespe e zanzare, con quest’ultime che iniziano a infestare gli ambienti aperti, man mano che si prolungano i caldi e l’umidità dell’aria aumenta si aggiungono i rischi connessi alle punture di un insetto assai fastidioso per non dire pericoloso: la temibile zecca.

Ne sa qualcosa Rachel Foulkes-Davies del Denbighshire, nel Galles, che è stata morsa da una zecca nel giugno 2015 mentre con i suoi tre bambini si trovava nel giardino dai casa sua e da allora ha contratto una grave infezione batterica che ha peggiorato le sue condizioni di salute giorno dopo giorno. Inizialmente, i medici hanno creduto che si trattasse di meningite, visto che aveva stanchezza, febbre, dolori muscolari, brividi. Poi, le hanno diagnosticato la malattia di Lyme, un disturbo che le ha causato una paresi facciale.

A peggiorare terribilmente la situazione è che non può aprire la sua bocca correttamente e Rachel non è più in grado di parlare. Da allora, riesce solo a mangiare con una cannuccia oltre a provare dolori lancinanti in continuazione. Di recente, ha condiviso le foto della sua malattia con l’obiettivo di far conoscere a tutti la malattia.