“Maschio o femmina? Sceglierà quando vorrà”: coppia cresce figlio/a senza rivelarne il genere

“Maschio o femmina? Sceglierà quando vorrà”: coppia cresce figlio/a senza rivelarne il genere

Sarà un maschio o una femmina? È questa la prima domanda che si pongono la maggior parte dei neogenitori quando scoprono di essere in dolce attesa. Un quesito che accomuna anche quanti ricevono la notizia da parenti o amici in merito alla nascita di un nuovo componente della famiglia. Non tutti, però, vogliono scoprire subito il sesso del nascituro, c’è chi per esempio aspetta il momento della nascita per sapere se si tratta di un maschietto o di una femminuccia.

C’è chi, poi, decide di non rivelare il sesso della propria progenie. Come Kyl Myers che, insieme al marito Brent, hanno scelto di crescere il/la loro figlio/figlia secondo un metodo “gender creative”. L’idea di fondo è quella di liberarsi degli stereotipi. La coppia, che vive negli Stati Uniti, ha dichiarato che sarà lui/lei a scegliere in quale sesso riconoscersi, quando sarà in grado di esprimersi, per evitare che Zoomer, questo il nome del/della figlio/a di 2 anni, cresca limitata/o da una cultura fatta di stereotipi di genere

Il genere neutro presente nella lingua inglese permette con più facilità ai due genitori di portare avanti la loro idea, perché è attraverso quello che si rivolgono al/alla figlio/figlia. La donna ha spiegato di aver deciso di aspettare che scelga da sola/o in quale dei due identificarsi, cosa che di solito succede attorno ai tre o quattro anni, quando la maggior parte dei bambini inizia a indicare se stesso con un pronome maschile o femminile.

Solo i parenti più stretti, al momento, conoscono l’identità di genere di Zoomer.

Un metodo non tradizionale che di certo non è adatto a tutti. La fuga dagli stereotipi per la coppia avviene anche nella gestione dei compiti in casa, dove entrambi, padre e madre, cucinano, puliscono e guadagnano uno stipendio.