Capodanno Made in Italy: lo spumante italiano trionfa sullo Champagne

Capodanno Made in Italy: lo spumante italiano trionfa sullo Champagne

Le nostre bollicine sono le più esportate al mondo, e stanno ormai battendo lo champagne, più pregiato ma anche costoso e quindi meno commerciale. Oltre l’85% dei vini sparkling esportati nel mondo proviene da Italia, Francia e Spagna.

Le stime Wine Monitor sull’export 2016 indicano una crescita congiunta rispetto all’anno precedente dell’8% in volume e del 15% in valore per gli spumanti dei 3 top exporter mondiali, con aumenti più elevati per i prodotti italiani che passano da 840 milioni di euro a circa 990 milioni di valore all’export. Pur a fronte di questo progresso, il divario con i più ‘blasonati’ sparkling francesi resta enorme: le esportazioni dei ‘cugini’ d’oltralpe dovrebbero raggiungere i 3 miliardi di euro, di cui oltre 2,7 miliardi grazie allo Champagne.

Nel mondo è soprattutto grazie agli spumanti – sostiene Denis Pantini, responsabile Wine Monitor di Nomisma – se i consumi di vino sono in crescita. Solo negli ultimi dieci anni, il consumo di sparkling è aumentato di oltre il 30% contro una percentuale che, per quanto riguarda il vino nel suo complesso, non è andata oltre il 5%. Contestualmente, anche gli scambi internazionali sono cresciuti di oltre il 60% in valore e l’export di spumanti italiani è andato ben al di là di questa performance: +242%”. Lo scatto delle esportazioni italiane è avvenuto proprio con la crisi economica. Nella ricerca di prodotti di qualità ma a prezzi più convenienti, i consumatori hanno rivolto la propria attenzione verso le bollicine italiane a discapito dei francesi e da allora i nostri spumanti non solo hanno consolidato la propria posizione di mercato, ma stanno continuando a crescere.

Questo successo che sta particolarmente interessando il Prosecco in alcuni paesi mette in evidenza una crescente “dipendenza” dello spumante italiano da alcuni importanti mercati. Lo Champagne, insomma, rappresenta un prodotto globalizzato con una propria e chiara identità che si esprime in un altrettanto chiaro posizionamento di prezzo. La vera sfida da vincere per il Prosecco (e per lo spumante italiano in generale), sta proprio nella diffusione in un maggior numero di mercati a livello mondiale e nella costruzione di un chiaro posizionamento, per evitare di essere troppo esposti alle mode o, peggio ancora, agli effetti di congiunture economiche recessive che, da dieci anni a questa parte, sono divenute sempre più frequenti e concentrate.

Maria Morelli