Calcio siciliano: dalle ambizioni del Palermo al fallimento del Catania

Calcio siciliano: dalle ambizioni del Palermo al fallimento del Catania

Palermo e Catania uber alles. Le uniche società siciliane a tenere alto il blasone di un’intera regione nel calcio professionistico della Lega Pro. Eternamente divise da rivalità campanilistiche, potrebbero adesso sperimentare una distanza sportiva ancora più grande. Perchè se i rosanero puntano a conquistare almeno un buon piazzamento nella griglia playoff di Serie C e ambire al salto di categoria, i rossoazzurri rischiano sia sul piano sportivo che legale. Il titolo del Catania è all’asta e i tempi sono piuttosto stringenti. I tifosi etnei potrebbero precipitare in poco tempo nell’inferno delle categorie minori. Intanto il campionato continua per entrambe con prospettive praticamente opposte. 

 

Per restare al passo con l’evoluzione di Palermo e Catania, oltre che per analizzare l’andamento di tutti i campionati professionistici italiani e stranieri, le recensioni sulle quote SNAI rappresentano un buon riferimento con statistiche, notizie e pronostici aggiornati, in grado di delineare un quadro realistico e preciso della situazione. Il futuro di Palermo e Catania, almeno sul piano sportivo, può essere quindi compreso proprio grazie ad analisi dettagliate come queste che, nel caso specifico, dovranno tener conto soprattutto dell’aspetto motivazionale degli atleti catanesi, impallati, com’è successo recentemente alla Salernitana, dall’incubo della mancata vendita della società a nuovi acquirenti. Intanto, dopo il recentissimo fallimento, il titolo sportivo del Catania è all’asta e si parte da un milione di euro. La scadenza per la presentazione di offerte congrue è fissata all’11 febbraio. Chi subentra dovrà accollarsi debiti per almeno tre milioni. 

 

Tutto il ramo aziendale calcistico è in vendita: contratti degli atleti, settore giovanile, immobilizzazioni materiali, abbigliamento tecnico, prodotti dello store, trofei, targhe, coppe e marchi registrati. Per Transfermakt, il club vale 6,42 milioni. Età media della squadra: 26,6 anni. Ma il club sogna la continuità e spera di resistere anche sul piano agonistico. Al giro di boa del 2022, gli etnei galleggiano poco sopra i venti punti, in una posizione di classifica piuttosto scomoda, complice la penalizzazione per il mancato pagamento degli stipendi. Tra gli atleti, Izco giura fedeltà eterna al liotru di Catania: una città che per sua stessa ammissione è uno dei tasselli più preziosi della sua vita personale e sportiva. Anche Sipos sceglie di restare. Ma sul fronte calciomercato il club è sotto attacco. Le big di serie C puntano agli atleti rossoazzurri: Calapai, Albertini, Monteagudo, Pinto, Ceccarelli, Provenzano, Zanchi, Russotto e Piccolo. Il calendario degli etnei a partire da gennaio è ovviamente impegnativo, soprattutto in virtù di alcuni scontri proibitivi con Bari, Catanzaro e Turris. L’aspetto emotivo farà la differenza per la squadra di Baldini.

 

Nel frattempo, a Palermo si sogna di tornare nel calcio che conta. Dallo Zen a Brancaccio il desiderio della gente rosanero è lo stesso. Per ora l’ostacolo principale è il Bari di mister Mignani che proprio al Barbera ha strappato un punto prezioso e comanda la classifica. Spetta ora a Baldini il compito di ribaltare lo scenario: scalare la vetta e restarci oppure vincere l’intricata griglia dei play off di Lega Pro che coinvolge mezza Italia con un incrocio di partite lunghe un mese. Sul fronte dello staff cambiano altri due nomi con il subentro del viceallenatore Nardini e del nuovo preparatore dei portieri Pardini. E intanto l’ex Delio Rossi si lascia andare al suo personalissimo punto di vista: “Palermo? In C deve lottare per vincere. Oggi sarebbe un’impresa”. Un’impresa che Silvio Baldini punta a realizzare con il suo 4-2-3-1 e qualche rinforzo. Come quello di Felici, giunto in terra sicula con la formula del prestito biennale con diritto di riscatto: esterno offensivo destro o sinistro, abile nel saltare l’uomo, disponibile a giocare anche sulla trequarti. Torna a Palermo dopo un’esperienza poco esaltante al Lecce e si dice entusiasta dello stesso Baldini per l’intensità con cui il mister gestisce il gruppo e gli allenamenti. 

 

Insomma, giustizia sportiva a parte, il futuro agonistico delle due squadre sembra segnato dall’impronta che soprattutto i tecnici sapranno dare alle rispettive squadre. Ironia della sorte, il futuro agonistico di entrambe è praticamente legato allo stesso cognome.