Ampia vittoria del sì al Referendum: ecco cosa accadrà adesso in Italia

Ampia vittoria del sì al Referendum: ecco cosa accadrà adesso in Italia

È ormai certa la vittoria del “Sì” al Referendum costituzionale del 20-21 settembre, relativo alla modifica degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione e alla conseguente riduzione del numero dei parlamentari della Repubblica Italiana.

Al momento, la risposta affermativa al quesito referendario è stata data dal 69,51% dei votanti (dato aggiornato alle 18,22, aggiornamenti disponibili sul portale Eligendo). Un dato che conferma la prevalenza dei sì sui no (stabili a poco più del 30%) già evidente dai primi exit poll.

Alle urne si è recato il 53,84% degli aventi diritto, oltre la metà della popolazione maggiorenne italiana (la percentuale comprende anche i cittadini residenti all’estero). Tra le Regioni con il minore tasso di affluenza ci sono le due isole maggiori, la Sicilia e la Sardegna.

Vittoria del “Sì” al Referendum: cosa accadrà

Primo e maggiore effetto della riforma costituzionale prevista e approvata dal popolo italiano tramite il quarto Referendum confermativo della Repubblica Italiana è la riduzione dei membri del Parlamento.

Il numero dei senatori eletti passerà da 315 a 200. Per quanto riguarda i senatori a vita, questi potranno essere massimo 5 (precedentemente 5 era il numero dei senatori a vita nominabili da ciascun presidente della Repubblica). I senatori eletti all’estero, invece, saranno 4 e non più 6.

Il numero dei deputati passerà da 630 a 400. Il numero degli eletti all’estero per la Camera dei Deputati si ridurrà da 12 a 8.

Come diretta conseguenza dei suddetti cambiamenti, muteranno anche i regolamenti relativi all’elezione del Consiglio Superiore della Magistratura, del presidente della Repubblica Italiana e dei giudici della Corte Costituzionale.

Attualmente la riforma approvata è valida ma non attiva. Non potrà ritenersi attiva prima di 60 giorni dall’entrata in vigore e sarà effettiva dalle prossime elezioni. Non si esclude la possibilità che questo cambiamento della Costituzione si accompagni prossimamente a una nuova legge elettorale (fonte di polemica politica ormai da tempi immemori).

Fonte foto: Camera dei deputati Flickr