Socializzazione e galateo “stravolti” dal lockdown: cambiano pranzi e riunioni

Socializzazione e galateo “stravolti” dal lockdown: cambiano pranzi e riunioni

Per gente con una cultura come quella italiana, dove la vita in comunità non solo è all’ordine del giorno ma è un vero e proprio bisogno per molti, il lockdown ha senz’altro comportato grossi cambiamenti.

E ciò non si limita esclusivamente a osservare norme igieniche più ferree, ma è anche all’origine di una rivoluzione che ha investito ogni ambito della quotidianità, non ultimo quello relativo alla vita sociale.

L’aperitivo del sabato sera, la colazione con l’amico, i pranzi di lavoro, la domenica con i parenti… Tutti questi momenti di felicità e spensieratezza sono irrimediabilmente percepiti in modo diverso negli ultimi tempi e, probabilmente, lo saranno ancora per molto. Di fatti, se fino a pochi mesi fa scambiare bicchieri e posate, scherzare a tavola gesticolando e urtare il vicino per sbaglio o, più banalmente, stringersi un po’ per aggiungere un posto erano attività consuete nel corso di un’uscita o di un pasto consumato in famiglia o con amici, adesso è altamente sconsigliato.

Per tanti, abituati a baci, abbracci e contatto fisico continuo con amici e parenti, la situazione attuale ha portato con sé un mutamento del galateo individuale e collettivo e del modo di vivere la propria esperienza sociale.

Se alcuni hanno preferito chiudersi all’interno delle quattro mura della propria abitazione, altri hanno colto l’occasione dell’allentamento delle misure restrittive per tornare alla vita di prima, per quanto possibile e con le giuste precauzioni. Ma quali sono? Se lo chiedono in molti, specialmente coloro che vorrebbero tentare di organizzare piccole riunioni in casa senza mettere a rischio l’incolumità propria e di altre persone.

  • Pranzo in casa o al ristorante?: L’eterna questione… In tanti hanno timore di andare in giro per locali e preferiscono andare a casa di un amico. Tuttavia, anche l’economia ha diritto di ripartire e, in qualunque caso, restare all’interno di un’abitazione non vuol dire non dover rispettare alcuna norma, anzi.
  • Mascherina o non mascherina? Questo è il problema: un dubbio amletico che riguarda tutti. Sembra che molti gradiscano che gli ospiti indossino la mascherina almeno prima di entrare in casa e qualora gli spazi non consentano di mantenere la distanza di sicurezza. Un problema per quanti non riescono a tollerarla più di 5 minuti. La scelta sembra comunque essere a discrezione dei singoli in casa, mentre all’esterno gran parte dei luoghi di ristorazione richiedono di indossarla, in osservazione delle norme nazionali in vigore dopo la riapertura degli esercizi.
  • Cena solo tra amici che hanno fatto il tampone o il test sierologico? I più spaventati lo hanno senza dubbio proposto, ma si tratta di una prospettiva ben poco realizzabile e richiederebbe una “selezione” certamente poco piacevole.
  • Igiene: è sicuramente consigliabile, come si sente spesso dire dagli esperti, lavare il più possibile le mani, soprattutto prima e dopo il contatto con un oggetto toccato da altri, e tenere a disposizione per eventuali ospiti e per se stessi strumenti (igienizzanti e simili) che garantiscano la pulizia. Inoltre, è opportuno che ognuno presti attenzione ai propri oggetti personali (posate, bicchieri e simili), evitando di scambiarli con superficialità, anche tra consanguinei.
  • In caso di raffreddore o di malesseri, è meglio non lasciare la propria abitazione. Questo non è di certo un consiglio nuovo, ma, soprattutto dopo quanto accaduto negli ultimi mesi, si rivela sempre più necessario considerare il proprio stato di salute prima di avvicinarsi ai propri cari e a sconosciuti fuori casa.
  • Gestione degli spazi: chi ha una casa enorme con giardino sicuramente non ha grossi problemi a garantire a eventuali ospiti (il cui numero, almeno per il momento, dovrebbe rimanere limitato per evitare assembramenti) la distanza di sicurezza minima di un metro. In spazi più piccoli, invece, diventa molto difficile. Con ospiti in casa non è certo possibile mangiare in stanze diverse e una soluzione del genere vieterebbe di conversare, che è uno degli obiettivi primari quando si organizza una riunione! Per questo, è importante prendere in considerazione il numero di persone che è possibile accogliere in casa propria o quanti commensali possono pranzare assieme nello stesso tavolo al ristorante, in maniera tale che la distanza sia giusta ma non tanta e tale da impedire la socializzazione in piena sicurezza.

Come è possibile osservare dalle proprie esperienze nelle ultime settimane e dai problemi parzialmente espressi, non è assolutamente facile riprendere le redini della propria vita sociale, non con la serenità di un tempo almeno. Nonostante ciò, piccoli accorgimenti possono rivoluzionare, magari anche in positivo, il modo di vivere in società, non attraverso la rinuncia ma con la prudenza, parola chiave della Fase 2 dell’emergenza e di tutte quelle future.

Fonte immagine: Pixabay – vivienviv0