QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.
Non si fa altro che sentire di complotti, diffamazioni e nell’Italia del 2018 non vi è altro che una manciata di fake news e post su Facebook. Un vero e proprio attacco all’editoria, alla vera ragione per cui, ogni giorno, si cerca di diffondere la verità, la stessa che la Costituzione protegge.
La libera informazione è minacciata dal terrore, dalla politica e dagli stessi giornalisti corrotti che, tradendo la loro vera natura, vengono pagati dai partiti per alimentare l’odio incontrollato.
Tra i migranti che desiderano l’abbonamento a Sky, tra i sopravvissuti mandati dalle ONG solo per rovinare il Paese, non vi è più spazio per il genuino ruolo che le parole occupano, ovvero quello di diffondere il vero.
La sacrosanta verità, quella che dovrebbe essere presente in ogni trafiletto, ora è schiacciata dalla vergogna, dalla paura e dagli stessi sentimenti che nemmeno l’uomo concepisce ma che lo ha portato inevitabilmente a commettere atti simili, ad agire come un sofista cercando di portare avanti una campagna politica senza fine. I sofismi e le urla concitate, insomma, hanno coinvolto qualsiasi settore dell’informazione e l’epidemia si diffonde senza fine e, anziché essere fermata, viene alimentata per scopi futuri. Si ha a cura l’interesse personale più che quello delle menti, delle voci, del popolo e questa strada, ormai sovraffollata, conduce al buco nero dell’ignoranza.
Chi vuole leggere solo che i vaccini causano l’autismo? Che danneggiano i bambini e sono stati creati dalle case farmaceutiche solo per ottenere qualche banconota in più? Che l’Europa ci è avversa e che le banche mirano solo al collasso economico? Chi vuole leggere solo di trame campate per aria? Chi di attrici? Chi di scollature e gonne troppo corte? Delle mogli e dei loro affari domestici?
La libertà di condividere, di commentare, di pensare diversamente è un nostro diritto fondamentale e non può essere cancellato dalla carta dei diritti per dei motivi futili.
Ognuno di noi deve avere l’opportunità di prendere un giornale tra le mani- o anche uno smartphone- e di avere davanti un panorama ampio e onesto del mondo che lo circonda. Dobbiamo sapere, dobbiamo conoscere i dati, le statistiche attendibili e non le pagine sterili di giornali vuoti o politici, pieni di insulti e rancore. Dobbiamo essere aperti al mondo, al conoscere il diverso, l’economia, la cultura, a nessuno serve la rassegnazione, la misoginia, l’ignoranza, la stoltezza per guidare un paese, dei cittadini non abituati all’attività più naturale: il pensiero.
Non possiamo vivere in un mondo alterato, incapaci di distinguere la realtà dalla fantasia. La libertà, la verità devono essere preservate in tutti i modi possibili e spetta a noi, anche con i più piccoli contributi, supportare le testate editoriali e cercare di combattere la disinformazione nei modi migliori.
Stefania Giannetto, Classe IV Sez. B – Liceo classico “Michele Amari” di Giarre (CT)