SIRACUSA – Gli allenatori amano sostenere che ad alti livelli i dettagli fanno la differenza: per confermare questa tesi, potrebbero mostrare ai loro giocatori la gara 2 tra Brescia e Ortigia, partita che chiude sul 2-0 la semifinale playoff in favore dei leoni, qualificati così per l’11a volta consecutiva alla finale scudetto (la 13a della loro storia). La squadra di Piccardo – oggi squalificato e sostituito da Volarevic – gioca alla pari con quella di Bovo, la spaventa con un secondo quarto quasi perfetto, ma poi perde nuovamente terreno di fronte ai rivali, più esperti e più bravi proprio nella cura dei dettagli: quando ti giochi il pass per la finale scudetto un centimetro in più o in meno sulla linea dei due metri o una gambata in ritardo per chiudere un tiro fanno tutta la differenza del mondo.
Il Brescia lo sa, l’ha imparato negli anni anche grazie alle sconfitte rimediate contro avversari più forti, come la Pro Recco; l’Ortigia, invece, sta imparando ancora. Ma come gioco, qualità e determinazione, quella di Piccardo è già una grande squadra, fatta di grandi giocatori come Christian Napolitano, autore di una partita sontuosa ai due metri e poi esemplare nel fair play di fine gara: gli sfottò davanti alla telecamera di Waterpolo Channel con l’amico-rivale Christian Presciutti sono pura essenza di pallanuoto, al pari della magnifica beduina per il momentaneo 6-5 siciliano, unico vantaggio dell’Ortigia nel corso della partita.
Brescia-Ortigia, la cronaca
Non come in gara 1, ma il Brescia parte meglio anche alla Caldarella, difendendo con un pressing-zona che rende complicata la costruzione dell’azione dell’Ortigia e ripartendo con buona intensità verso Tempesti. Ma è soprattutto in fase di finalizzazione che i leoni si fanno preferire, con Dolce ed Edoardo Di Somma (in superiorità) che impallinano subito Tempesti per il 2-0, vantaggio che conserveranno anche dopo la doppietta di Napolitano che su uomo in più sblocca l’Ortigia. Il Brescia chiude i primi 8’ sul 4-2, ma nel secondo quarto i padroni di casa mettono la freccia, tenendo nei rientri difensivi e alternando bene il pressing, che costringe spesso gli ospiti al controfallo, e la zona, che esalta la prontezza di Tempesti, perfetto anche su uomo in meno (0/2 degli ospiti nel quarto).
Nei ribaltamenti di fronte i movimenti di Francesco Condemi e Cassia danno fastidio al Brescia, il resto lo fa Napolitano che conquista espulsioni e quando tocca palla fa male a Tesanovic. Matura così un parziale di 4-1 per l’Ortigia, che pareggia con un rigore di Ferrero e un rapido movimento dal palo in superiorità di Francesco Condemi, replicato in fotocopia da Napolitano dopo il momentaneo 5-4 di Luongo: gli assist, in entrambi i casi, sono di un illuminante Di Luciano. Prima dell’intervallo il sorpasso, firmato ancora dal capitano, che abbranca una respinta di Tesanovic e in rapida beduina firma il 6-5 facendo esplodere le gremite tribune della Caldarella col suo 4° gol.
Nel terzo quarto il Brescia reagisce da grande squadra, punendo immediatamente due disattenzioni dell’Ortigia, che lascia spazio sul perimetro a Dolce, autore del 6-6, e poi si fa cogliere impreparata su un pallone perso su uomo in più (Ferrero nei 2 metri): Luongo, in controfuga, sigla il controsorpasso (7-6). A completare l’opera ancora Dolce, che in superiorità chiude il break di 3-0 con la rete dell’8-6. Nell’azione precedente, però, la Caldarella si infiamma per una decisione del croato Peris, che espelle sia Vapenski che Cassia per uno “scambio di cortesie”: visibile il colpo rifilato dal serbo, il siciliano invece pare innocente e questo provoca le proteste del pubblico.
L’uscita di Cassia depotenzia l’attacco dell’Ortigia, che cala vistosamente in efficacia su uomo in più: Di Luciano segna l’unico gol del quarto dei siciliani (1/4 lo score in superiorità nel periodo, 5/10 quello totale al 24’), ma Renzuto, su cui l’Ortigia chiude in ritardo, replica al volo con una perla che vale il 9-7. L’ultimo quarto si apre col botta e risposta in superiorità tra Vidovic e Di Somma (10-8 per il Brescia), poi una la partita vive una fase in cui nessuna delle due squadre riesce a costruire vere occasioni.
La fatica affiora, entrambe falliscono due superiorità – annullato un gol a Francesco Condemi, Volarevic aveva chiamato time-out un attimo prima del tiro – e una controfuga a testa (provvidenziale Tempesti in uno contro zero con Alesiani), ma intanto il cronometro corre e il Brescia intravede il traguardo. Un po’ di tensione nel finale, nell’ultimo minuto si crea un capannello davanti a Tesanovic per uno scontro verbale tra Simone Rossi e Renzuto, poi Vidovic commette interferenza su Luongo e Peris assegna rigore: Di Somma trasforma per l’11-8, poi si lascia andare a una prolungata esultanza a braccia alzate che l’arbitro Daniele Bianco giudica antisportiva, estraendo il cartellino rosso.
Al fischio finale, però, è già acqua passata: i giocatori si stringono la mano, Bovo – anch’egli espulso nel corso della gara per non aver rispettato il limite dell’area tecnica – sorride scherzando con Napolitano.
Il Brescia avanza in finale, l’Ortigia si giocherà la qualificazione Champions nella finale per il 3° posto.