Siracusa e le sue mille emergenze. Intervista al procuratore Giordano

SIRACUSA – Il territorio siracusano è all’attenzione dei media in questi giorni per svariate preoccupazioni, dai problemi degli sbarchi alla cementificazione selvaggia, dalle minacce ai beni archeologici ai rischi di grave inquinamento ambientale. Le tematiche che affliggono il territorio ci hanno condotto fino al palazzo di Giustizia della città aretusea per poter parlare con il magistrato Francesco Paolo Giordano, procuratore capo della Repubblica a Siracusa da poco più di un anno.

La nomina di Giordano è avvenuta dopo il trasferimento d’ufficio di Ugo Rossi, per il cosiddetto scandalo dei “veleni”. Giordano è un magistrato di grande esperienza, visti i delicati incarichi ricoperti in passato, da sostituto procuratore a Catania a procuratore aggiunto a Caltanissetta negli anni terribili del “dopo stragi di Capaci e via D’Amelio” e poi procuratore capo a Caltagirone con i problemi della costruzione del “Muos” a Niscemi.

Procuratore, la magistratura italiana, in questi giorni sta affrontando parecchi problemi, dalla stretta sulla responsabilità civile alle carenze di organico, per lei sono trascorsi 15 mesi dal suo insediamento a Siracusa ed in primis le chiediamo di affrontare la piaga che affligge buona parte delle Procure e cioè le carenze di organico.

A Siracusa si è venuto a creare un pesante vuoto di organico, a febbraio 2014 è stato trasferito il procuratore aggiunto e il posto messo a concorso non è stato ancora coperto. Nello stesso lasso di tempo, sono stati trasferiti due sostituti procuratori, Bisogni e Boschetto. A febbraio 2014, si è insediata la dott.ssa Brianese. Nel luglio scorso è stata trasferita la dott.ssa D’Alitto. Attualmente mancano 5 magistrati su 13, quindi quasi il 40% dell’organico è scoperto, soltanto a gennaio del 2015 è previsto l’insediamento di due sostituti procuratori. Un altro sostituto procuratore, la dott.ssa Bonfiglio è già stata trasferita con provvedimento che sarà esecutivo fra alcuni mesi, peraltro è stato assegnato a Siracusa un nuovo sostituto proveniente da Enna, il dott. Di Mauro, anch’egli prenderà servizio fra alcuni mesi”.

Oggi, a quanto pare, la Procura di Siracusa conta decine di migliaia di procedimenti?

Una situazione pesante che l’Ufficio cerca di affrontare con grande spirito di sacrificio e senso del dovere, la sopravvenienza di circa 14.000 fascicoli, non accenna a diminuire. Non passa settimana in cui non vi sia uno sbarco di migliaia di clandestini e un fermo o arresto di scafisti”.

Ma la carenza d’organico, interessa anche il personale amministrativo?

Molto, il dirigente amministrativo era stato collocato in pensione un anno fa, il nuovo si è insediato lo scorso settembre. Mancano 3 funzionari giudiziari, 2 direttori amministrativi, 3 cancellieri, ed altre figure ancora, fra cui non c’è un funzionario contabile di cui ci sarebbe bisogno assolutamente, per l’ufficio spese di giustizia“.

Insomma, una situazione allarmante, mentre ci sono enti pubblici in cui il personale impiegato risulta sottoccupato e per dirla in termini più chiari, non fa nulla.

Sarebbe auspicabile una maggiore mobilità dagli uffici pubblici dove si registrano esuberi agli uffici giudiziari. Da parte nostra, stiamo affrontando la situazione; a novembre del 2013 è stato presentato un articolato progetto organizzativo teso alla modifica dei gruppi di lavoro, il primo, Area reati economici, fallimentari, societari e tributari; il secondo, Pubblica amministrazione e tutela dell’ambiente; il terzo, Fasce deboli; il quarto, Contrasto all’immigrazione clandestina; il quinto, Esecuzione penale ed il sesto, Sezione Definizione Affari Semplici. Ciò ha consentito di mantenere, gli stessi livelli di produttività sia quantitativi, che qualitativi e senza ulteriormente dilatare i tempi delle indagini preliminari”.

E la informatizzazione vi sta aiutando?

Un altro aspetto a cui si è dedicata grande attenzione, è rappresentato dalla introduzione di notevoli innovazioni nella gestione informatica dell’ufficio. Al riguardo, il sito internet che fornisce all’utenza una vasta gamma di servizi: informazioni generali e specifiche sulla Procura della Repubblica; il cittadino può prenotare il certificato di cui ha bisogno e l’ufficio provvederà alla preparazione avvertendo l’utente con una e-mail del rilascio dello stesso. Nel Gennaio 2014 è stato stipulato un Protocollo di intesa con l’INPS di Siracusa per la gestione dei flussi delle notizie di reato. Dal mese di luglio 2014 è partita la sperimentazione delle procedura per le notifiche telematiche a soggetti diversi dall’indagato”.

Insomma, una vera e propria rivoluzione nell’ambito della burocrazia giudiziaria, ma adesso parliamo di attività investigative e operative come il problema emigranti.

Nell’ultimo periodo, si è intensificato il traffico di migranti, vi sono stati nel periodo 1.7.2013/30.6.2014 ben 90 procedimenti penali sopravvenuti, con 72 richieste di fermi ed arresti convalidati su 83 scafisti individuati (a fronte dei 13 dell’anno precedente), con decine di migliaia di vite salvate, anche se in un solo caso vi è stato il recupero di 12 salme, vite spente a causa di un’onda anomala che ha travolto il gommone in cui si trovavano, poi individuato dalla Marina militare e portato al porto di Augusta. Nel periodo considerato sono avvenuti 137 sbarchi con un aumento del 342% rispetto all’anno precedente (solo 31 sbarchi), per un totale di 37.091 persone sbarcate a fronte delle 2.708 del periodo precedente”.

Ma per le attività esposte, la Procura dispone di validi supporti?

“L’Ufficio dispone in primo luogo del Gruppo Interforze di Contrasto all’immigrazione Clandestina (G.I.C.I.C.) che opera all’interno della Sezione di p.g., con il supporto di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Guardia Costiera”.

Per tale immane problema si è creato un raccordo con altre Procure siciliane?

A novembre del 2013 si è tenuta a Siracusa una riunione di coordinamento con la Procura distrettuale, presenti il dott. Salvi, il procuratore aggiunto dott. Zuccaro e altri colleghi magistrati oltre al dott. Petralia, procuratore di Ragusa e si sono tracciate le linee operative del Protocollo di intesa cui gli Uffici interessati si attengono. L’Ufficio applica la giurisprudenza consolidata della Corte di cassazione, secondo la quale una qualsivoglia attività diretta a favorire l’ingresso degli stranieri nel territorio dello Stato in violazione delle disposizioni di legge, non richiede che l’ingresso illegale sia effettivamente avvenuto, potendosi configurare ipotesi delittuose anche nel caso in cui sia provato che l’ingresso in parola sia stato semplicemente programmato attraverso precedenti intese intervenute sul territorio nazionale, circostanza questa idonea a rendere perseguibile il fatto in Italia. Più delicato è l’aspetto che riguarda la richiesta di soccorso, infatti la configurazione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione è ipotizzabile sempreché la richiesta di soccorso sia strumentale o esprima i caratteri di situazioni di pericolo”.

A partire dal 18 Ottobre 2013, è stata avviata l’Operazione Mare Nostrum,

L’Operazione Mare Nostrum si è conclusa lo scorso 1 novembre e per arginare i drammatici eventi luttuosi verificatisi con la morte di oltre 600 migranti, è stato necessario l’impiego di alcune navi della Marina Militare, esattamente due pattugliatori, due fregate e una nave anfibia, con organizzazione ospedaliera e grandi spazi interni per il ricovero dei migranti. Il porto di Augusta si è trasformato ben presto, in una nuova Lampedusa, per cui ad Augusta hanno continuato ad essere sbarcati i migranti tratti in salvo. È diventato estremamente grave il problema dei minori, al riguardo l’Ufficio ha indirizzato alle FF.PP. una direttiva che invitava gli organi della polizia amministrativa e giudiziaria ad adottare provvedimenti urgenti a favore dei minori in stato di abbandono, con il collocamento degli stessi in luogo sicuro. Dall’1 novembre scorso è iniziata l’Operazione Triton gestita da Frontex, per il controllo delle frontiere nel Mediterraneo, che prevede un altro dispositivo, impegnato entro le trenta miglia dalle coste, con aerei e natanti della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza oltreché di Frontex”.

Si è parlato anche di “modello Siracusa”…

Nonostante le gravi difficoltà registrate, si è parlato di “modello Siracusa”, per indicare la capacità dimostrata dagli organismi pubblici, in primo luogo la Prefettura, nell’affrontare un’emergenza epocale come quella che si registra e continua ad evolversi”.

Altre emergenze importanti, di sicuro riguarderanno gli inquinamenti ambientali e possibili minacce sul territorio da parte della criminalità organizzata.

La zona industriale conta una serie di impianti industriali nel triangolo Augusta, Priolo e Melilli, raffinerie, cementifici, centrali elettriche, depositi di carburanti, infrastrutture portuali. Le problematiche più importanti riguardano l’inquinamento atmosferico, gli scarichi a mare, le infiltrazioni di idrocarburi nel sottosuolo. Vi sono numerose indagini aperte. La criminalità e le sue dinamiche rappresentano un ulteriore fronte di impegno e di attività. Le zone maggiormente inquinate dalla criminalità organizzata mafiosa e comune sono quella a Nord, nei territori di Lentini, Francofonte, Carlentini e quella a sud, Noto, Avola, Pachino, Portopalo. In entrambi i territori si trovano frange che hanno collegamenti con gruppi organizzati di Cosa nostra del Catanese e di altre matrici sempre del Catanese. A Siracusa e nell’hinterland operano altre organizzazioni dedite ad estorsioni, traffico di stupefacenti ed altre forme di illegalità. Devo dire che le Forze dell’ordine mantengono in maniera esemplare il controllo del territorio, in tre omicidi e in un tentato omicidio negli ultimi mesi, si è risaliti agli autori dei delitti che sono stati assicurati alla giustizia”.

Un quadro inquietante, questo sulle tematiche Ambiente, cementificazione selvaggia e presenze mafiose, che merita di sicuro un ulteriore approfondimento.

Giuseppe Firrincieli

Giuseppe Firrincieli

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