SIRACUSA – Dapprima la bandiera strappata, dopo l’intero pennone divelto. È così che il vento dei giorni scorsi ha ridotto i simboli di memoria storica relativi alla seconda guerra mondiale su uno degli avamposti più significativi del territorio siracusano: il Ponte sull’Anapo. Intitolato solo nel 2008, dopo 65 anni di oblio, “ai caduti del 10 luglio del ‘43”, sul ponte oggi spicca una targa in ricordo di una delle battaglie che segnarono maggiormente il suolo siracusano la notte dello sbarco angloamericano. Sopra la targa, appunto, pennone e bandiera a segnare l’avamposto di memoria. Eppure, divelte da una settimana, solo un’associazione privata, la Lamba Doria – che tra le sue attività culturali si occupa pure di storia militare – sta provvedendo alla riparazione del danno.
“È il segno di quanto le istituzioni pubbliche tengano davvero al ricordo e alla memoria – dice il presidente della Lamba Doria, Alberto Moscuzza – la bandiera sul ponte dell’Anapo è solo uno degli esempi. Le condizioni in cui sono tenute le lapidi della Marina dedicate agli eroi risorgimentali sono vergognose: dopo dieci anni di denunce, con un progetto della Soprintendenza che il Comune non ha mai finanziato, sono sorte altre costruzioni abusive intorno alle steli. Infine basti pensare che quest’anno, centenario della Grande guerra, nessuna istituzione siracusana ha ricordato l’evento. Ci abbiamo pensato solo noi e Storia patria”.
Proprio stamattina una ditta privata, contattata dalla Lamba Doria, ha effettuato il sopralluogo al Ponte dell’Anapo: il piccolo avamposto verrà sistemato definitivamente. Fu sulla spinta delle ricerche eseguite e portate a termine dalla Lamba Doria, che nel 2008 si giunse alla intitolazione del Ponte. Ma a suggellare quella dedicazione c’erano tutte le istituzioni: sindaco, presidente della Provincia e autorità militari e religiose. Eppure oggi, di fronte al danneggiamento, le istituzioni mostrano disinteresse.
Sul ponte dell’Anapo la notte del 10 luglio ’43 si svolse una delle più impegnative operazioni militari da parte Alleata nella notte dello sbarco. Il ponte cadde in mani angloamericane: conquistarlo e difenderlo nei giorni successivi causò diverse vittime. Significativa la vicenda di due siracusani, il brigadiere di pubblica sicurezza Calisto Calcagno, e il volontario Unpa (Unione nazionale protezione antiaerea) Nunzio Formisano: incaricati dal comando italiano che si trovava alle Due colonne, di scortare i pompieri che tornavano al comando dopo gli interventi a Cassibile, furono uccisi e lasciati per giorni sulla foce dell’Anapo. All’intitolazione erano presenti i familiari.
Massimiliano Torneo
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