SIRACUSA – La morte di Enzo Maiorca, l’uomo degli abissi arrivato a conquistare ultrasessantenne il record -101 metri di apnea, ha suscitato sgomento sia nel territorio isolano che in tutto quello nazionale. Motivo di ciò, oltre alla sua bravura sportiva, anche la sua dedizione per la salvaguardia dell’ambiente marino che mostrò dopo aver appeso la maschera da sub al chiodo.
I funerali, dopo l’allestimento della camera ardente nel salone Borsellino di Palazzo Vermexio, in piazza Duomo ad Ortigia, si svolgeranno domani alle 10 in Cattedrale con esposizione delle bandiere a mezz’asta sia negli uffici comunali che in quelli pubblici dalle ore 8 alle ore 14. Nella camera ardente è proiettato un video che percorre la vita e la personalità di Maiorca, preparato da un gruppo di ragazzi di un corso per subacquei.
Ma l’elemento fondamentale di questo lutto è che è stata accolta una grande richiesta che Maiorca aveva fatto: quella di essere cremato. Le sue ceneri verranno così disperse in mare, in un momento in cui, come lui desiderava, soffia il vento di Ponente. Come ha raccontato la figlia Rossana, che lo spinse a raggiungere il suo record, prima del momento in cui si capì che non c’era più nulla da fare, si è messo in moto il vento di Ponente, con un cielo terso e mare vellutato. Questo tributo per un uomo della sua levatura ci sta davvero tanto.
Attualmente, in attesa del lutto cittadino proclamato dal sindaco Giancarlo Garozzo, è in corso un vero e proprio pellegrinaggio per onorare la salma, con intere scolaresche, amici, conoscenti ed anche gente che non conosceva Maiorca. Questo a testimoniare come quest’uomo è davvero un mito, non solo per la città aretusea, ma per tutto quel misterioso blu, pieno di segni divini e casa dei nostri ricordi e dei nostri pensieri più profondi, che unisce la nostra isola alla Grecia e che per lui era davvero tutto.