AUGUSTA – La nave Geo Barents, gestita da Medici senza Frontiere, è ripartita dal porto di Augusta dopo aver subito un fermo amministrativo di 20 giorni disposto dalle autorità italiane. La motivazione del provvedimento è stata la mancata attivazione del Voyage Data Recorder (VDR) richiesto dalla Guardia Costiera dopo l’ultimo intervento di soccorso svolto dalla nave nel Mediterraneo centrale. La ONG ha criticato il provvedimento, definendolo una “illegittima detenzione” che ha causato la perdita di innumerevoli vite umane.
L’emergenza migranti in Sicilia, in particolare a Lampedusa, è da anni un problema che affronta l’Italia. Lampedusa è diventata il punto di arrivo per migliaia di migranti in fuga dalla guerra, dalla persecuzione e dalla povertà. Nel 2020, la pandemia di COVID-19 ha aggiunto ulteriori complicazioni al già difficile problema dell’accoglienza dei migranti.
Nel tentativo di affrontare l’emergenza migranti, il governo italiano ha varato il “Decreto Sicurezza bis” che ha ridotto drasticamente i finanziamenti alle ONG che operano in mare, come Medici senza Frontiere. Il decreto ha anche aumentato le multe per le navi che entrano in acque italiane senza autorizzazione.
Queste misure hanno portato a una diminuzione del numero di navi che operano nel Mediterraneo, compreso il tratto che collega la Libia e l’Italia. Tuttavia, questo non ha fermato il flusso di migranti che cercano di raggiungere l’Europa in cerca di una vita migliore.
Le condizioni di accoglienza a Lampedusa sono spesso critiche. Il centro di accoglienza dell’isola è stato progettato per ospitare circa 250 persone, ma spesso ne accoglie il triplo. I migranti vengono sistemati in condizioni di sovraffollamento e spesso sono costretti a dormire all’aperto. La situazione si è aggravata con la pandemia di COVID-19, che ha aumentato il rischio di contagio all’interno dei centri di accoglienza.
L’emergenza migranti in Sicilia richiede una soluzione a lungo termine che coinvolga l’Unione Europea e i paesi di origine dei migranti. È necessario trovare un equilibrio tra la protezione dei diritti umani dei migranti e la sicurezza delle frontiere. Inoltre, è fondamentale migliorare le condizioni di accoglienza e creare opportunità per l’integrazione dei migranti nella società italiana.
Recuperato il cadavere di un migrante nel mare di Lampedusa, nelle zone di Cala Francese; l’uomo è stato trovato con il corpo legato con una corda e avvolto in un telo, probabilmente era già morto sull’imbarcazione e i compagni di viaggio lo hanno avvolto e gettato in mare, come è già accaduto con altri stranieri. Questo è il secondo cadavere, che in meno di due settimane, viene recuperato dal mare di Lampedusa. Il 16 febbraio scorso il personale della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza aveva trovato e riportato su terra ferma un corpo senza testa, quasi totalmente decomposto e per questo non è stato possibile neanche riconoscere il sesso.
Si aggiunge, così, un’altra salma al cimitero dell’Isola, all’interno del quale non è presente una cella frigorifera; sono tre i corpi di migranti che aspettano di essere sotterrati e tra questi c’è la salma di una morta nel naufragio del 20 febbraio 2023. Un’altra donna è morta nelle scorse settimane all’interno dell’hotspot di contrada Imbriacola ma la salma è stata trasportata al cimitero di Agrigento per lo svolgimento dell’inchiesta della Procura locale.
CATANIA - "È innegabile che l’attuale gestione pubblica della Sac Spa abbia favorito una crescita…
TERMINI IMERESE - A pochi giorni dalla stipula dell’intesa per la tutela dei dipendenti dello stabilimento…
LAMPEDUSA - Notte di sbarchi a Lampedusa dove sono giunti altri 208 migranti soccorsi su…
SPADAFORA - Proseguono senza sosta le ricerche di Giuseppe Castelli, un uomo di 81 anni di…
SICILIA - Situazione sempre più "incandescente" sul fronte dell'emergenza idrica. A tal proposito, arrivano stanziamenti per…
MONREALE - Un tragico incidente si è verificato ieri sera nel Palermitano, precisamente a Monreale. A…