Digitalizzazione, Sicilia poco “intelligente”: il Covid-19 spinge il nord, Palermo sorpresa locale

Digitalizzazione, Sicilia poco “intelligente”: il Covid-19 spinge il nord, Palermo sorpresa locale

SICILIA – Il nord Italia si conferma ancora una volta in prima fila per quanto riguarda lo stato di digitalizzazione delle città italiane, mentre i Comuni siciliani rimangono, per buona parte, nella zona bassa della classifica.

È quanto emerge dal report ICity Rank 2020 realizzato da Forum PA e relativo all’anno che si avvia alla conclusione. L’analisi stila una graduatoria dei 107 Comuni capoluogo d’Italia e rimarca, per l’ennesima volta, il digital divide esistente tra le diverse aree del Paese.

Pandemia da rischio a opportunità

Una ricerca influenzata fortemente dall’emergenza Coronavirus che ha drammaticamente segnato gli ultimi mesi. Ma se da un lato la pandemia ha posto un feroce freno allo sviluppo economico e alla mobilità, dall’altro ha contribuito a fornire quell’impulso necessario per la trasformazione digitale di città e rispettive amministrazioni.

Un’evoluzione della quale ne hanno beneficiato, dati alla mano, i territori “motore” del Paese che hanno saputo adattarsi con l’introduzione dello smart working e l’accesso da remoto ai servizi, a discapito di altri contraddistinti da un minore sviluppo.

Alla luce di questo secolare divario, secondo la ricerca, la scarsa “diffusione di una cultura digitale, sia all’interno delle amministrazioni (in termini di competenze e di organizzazione) sia tra i cittadini” in quelle aree considerate più deboli.

Come stanno le città siciliane?

La graduatoria di ICity Rank 2020 si basa su otto indicatori (accessibilità ai servizi online, app municipali, adozione piattaforme abilitanti, uso social media, open data, trasparenza, disponibilità wifi pubblico e implementazione di reti intelligenti) consistenti nell’indice di trasformazione digitale. Il report incorona Firenze (872), Bologna (866) e Milano (855), città in grado di raggiungere i punteggi più elevati su una scala da 0 a 1000.

Il primo capoluogo di provincia siciliano a collocarsi in questa classifica è Palermo, in tredicesima piazza con il punteggio di 696. La capitale siciliana è l’unica tra le città dell’Isola a insidiare le posizioni di vertice della classifica, con sporadici inserimenti nelle Top 10 delle città dei diversi indicatori.

Nella fascia “intermedia” della trasformazione digitale troviamo Catania 49esima con 501 punti, mentre nella fascia “avviata” si piazzano Siracusa al 74esimo posto (396), Ragusa al 77esimo posto (386), Trapani 83esima (371), Caltanissetta 88esima (362) e Messina 89esima (354). Fanalini di coda Enna 105esima (223) e Agrigento 107esima (168), città con “ritardi critici”.

La “sorpresa” Palermo

Lo stato di digitalizzazione in Sicilia si rivela ancora una volta argomento tabù in base alla classifica. Tuttavia, il caso della città di Palermo si configura come l’unica sorpresa felice in un territorio fortemente attardato. Il capoluogo si distingue negli ambiti dei servizi online pubblici e dell’interoperabilità (leadership condivisa con Firenze e Milano).

Positivo anche il piazzamento per le app municipali. Nonostante l’assenza dalle migliori dieci, la città di Palermo riesce comunque a ritagliarsi il suo spazio nella fascia più alta. Per quanto concerne l’utilizzo dei social media nella pubblica amministrazione, il capoluogo va a braccetto con Catania. Decimo posto partecipato con Roma, invece, relativamente alla trasparenza.

Tutte le lacune siciliane

Al di là dell’eccellenza palermitana, il report di ICity Rank presenta un quadro a dir poco drammatico per il resto delle città della Sicilia. L’Isola è completamente assente o quasi nelle aree di vertice degli altri indicatori. La sola Caltanissetta prova a emergere nel campo delle piattaforme abilitanti (Spid, PagoPa e Anpr), mentre altrove si assiste a un vero e proprio deserto.

Sicilia bocciata anche nel settore delle tecnologie di rete, con la Regione esclusa dalla top 10 delle città virtuose. La sola Siracusa, che prova a piazzarsi nella zona alta della classifica, non basta a salvare il territorio siciliano da suo ritardo. L’isola non riesce a primeggiare nemmeno per quanto riguarda l’attivazione delle reti wifi pubbliche, che rimangono ancora un terreno scarsamente esplorato.

Foto di Tumisu da Pixabay