La Sicilia protagonista alla Maturità 2025

La Sicilia protagonista alla Maturità 2025

SICILIA – La Sicilia entra di diritto tra i protagonisti della Maturità 2025. Tra le sette tracce proposte agli oltre 524.000 studenti italiani per la prima prova scritta dell’esame di Stato, spicca il messaggio-testamento del giudice Paolo Borsellino, “I giovani, la mia speranza”, affidato nel 1986 a una lettera indirizzata a un gruppo di studenti. Un testo carico di significato civile e morale, che pone al centro il tema della responsabilità individuale nella costruzione di una società più giusta.

Maturità 2025: la Sicilia protagonista della prima prova

Il riferimento a Borsellino, simbolo della lotta alla mafia e figura chiave della storia siciliana e nazionale, ha subito fatto risuonare un forte senso di appartenenza e memoria tra studenti e docenti, specie nelle scuole dell’Isola. Non si tratta solo di un esercizio di scrittura, ma di un’occasione per riflettere sul valore dell’impegno, del coraggio e della legalità.

Il “grazie” dei figli di Borsellino

Commozione e gratitudine sono i sentimenti espressi proprio dai figli di Paolo Borsellino.

“Apprendiamo con commozione che tra le tracce della prova scritta d’italiano per la maturità di quest’anno vi è un riferimento all’attenzione e alla fiducia che nostro padre riponeva nei giovani”, hanno dichiarato i figli del magistrato. “Egli nutriva una enorme speranza nelle future generazioni e abbiamo sempre pensato che a reggere i suoi sforzi vi fosse il senso di una prospettiva alta di un cambiamento in meglio della nostra società civile”.

Parole che riportano alla mente la celebre frase di Borsellino: “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”, diventata un faro per intere generazioni. “In quelle parole – proseguono – è condensata tutta la speranza che la sua attività potesse incidere sulle coscienze dei cittadini, in un cammino segnato dal sacrificio di tante magnifiche vite umane”.

A distanza di 33 anni dalla strage di via D’Amelio, i figli del giudice vedono nel tributo della scuola italiana un segno tangibile della continuità del suo messaggio. “Oggi – aggiungono – abbiamo la consapevolezza che il sacrificio di nostro padre è come un seme che sta dando i suoi frutti. Il percorso è ancora lungo, ma siamo sulla buona strada”.

Infine, un ringraziamento sentito al mondo della scuola: “Ci sia consentito di ringraziare la scuola di ogni ordine e grado per tutto il lavoro di educazione alla legalità svolto in questi anni, e che sappiamo sarà portato avanti con nuovo entusiasmo alla luce di quanto accaduto oggi”.

Accanto a Borsellino, un’altra traccia strettamente legata al contesto siciliano è quella che richiama il filosofo e saggista Telmo Pievani con “Un quarto d’era (geologica) di celebrità”, pubblicata sulla rivista Sotto il Vulcano, nata proprio a Catania: un testo che invita gli studenti a ragionare sul rapporto tra progresso, impatto ambientale e cementificazione del territorio.

Con queste scelte, il Ministero dell’Istruzione ha dato spazio a personalità e tematiche profondamente legate alla Sicilia, dimostrando che il contributo culturale dell’Isola continua a essere centrale nella formazione delle nuove generazioni.