Scoperta in Sicilia una nuova via attraverso cui si trasmette l’AIDS

SICILIA – Un team di studiosi italiani e americani ha identificato una nuova via attraverso la quale il virus dell’HIV riesce ad infiltrarsi nel nucleo di una cellula sana. La ricerca, condotta in Sicilia e negli Stati Uniti, è stata diffusa oggi tramite la pubblicazione sulla rivista scientifica Nature Communications, e apre prospettive promettenti anche per il trattamento delle neoplasie.

La spiegazione del professore siciliano Lorico

Ne ha parlato il professore palermitano Aurelio Lorico dell’Università di Touro, in Nevada. Ha spiegato che il nucleo cellulare rappresenta il centro direttivo della cellula, racchiudendo il DNA all’interno di una membrana speciale.

Nel corso della maggior parte delle infezioni virali, il virus necessita di penetrare il nucleo per replicarsi e propagarsi ad altre cellule. L’indagine ha rivelato che l’HIV può entrare nella cellula camuffato all’interno di vescicole di membrana provenienti dalla cellula infetta, conosciute come endosomi. Il virus, nascosto all’interno dell’endosoma, attraversa la membrana nucleare in direzione esterna e poi la spinge verso l’interno per dare origine a strutture chiamate “invaginazioni nucleari”.

Successivamente l’endosoma contenente il virus si trasferisce all’interno di queste invaginazioni nucleari e da lì giunge nel nucleo cellulare. Gli esperti hanno identificato una complessa interazione tra tre proteine, Vap-A, Orp3 e Rab7, che rappresentano una componente essenziale affinché questo processo avvenga.

Sperimentata una soluzione per prevenire il virus

Lorico ha anche fornito informazioni nell’ambito della collaborazione con i ricercatori Patrizia Diana, Girolamo Cirrincione e Daniela Carbone dell’Università di Palermo. Ha parlato dello sviluppo di un modello molecolare per creare un farmaco in grado di bloccare la formazione del complesso proteico. Attraverso esperimenti condotti su linfociti T infettati con l’HIV in presenza di tale farmaco, si è osservato che il virus non è stato in grado di penetrare il nucleo e l’infezione è stata prevenuta.

Possibili spunti per altre scoperte

Tuttavia, le implicazioni molecolari e i bersagli terapeutici individuati dai ricercatori sembrano avere un ruolo cruciale non solo nella lotta contro l’infezione da AIDS. Potrebbero anche rivelarsi utili nel contesto di altre patologie come le malattie neurodegenerative (ad esempio l’Alzheimer) e le neoplasie. Il professor Goffredo Arena, chirurgo siciliano e docente associato all’Università di McGill a Montreal, ha condotto ricerche sulle metastasi nei tumori.Questo meccanismo molecolare, ha spiegato, può influire sulla patogenesi di tali processi.