Savoca, il borgo medievale dalle “sette facce”: la GUIDA completa

Savoca, il borgo medievale dalle “sette facce”: la GUIDA completa

SAVOCA – Savoca, in provincia di Messina, è un autentico gioiello tutto siciliano arroccato sulla montagna e circondato da agrumeti, vigneti e uliveti.

Un borgo medievale che ha tanto da offrire al turista e non solo. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere.

Descrizione di Savoca

Inserita nel comprensorio turistico della Valle d’Agrò e situata sopra un colle bivertice roccioso che sul litorale ionico, Savoca (Sàuca in siciliano) fa parte dei Borghi più belli d’Italia (dove si può leggere la didascalia “Sette facce e sette panorami“) ed è bagnata dai torrenti di Agrò e Savoca.

Etimologicamente, il nome sembra derivare dalla pianta del sambuco (Savucu in siciliano) che un tempo abbondava proprio nella zona. Lo stesso ramoscello di sambuco, infatti, è stato inserito nello stemma medievale del paese.

Tutto il centro storico (al quale si accede attraversando una trecentesca porta con arco a sesto acuto) è sviluppato in altezza e le varie stradine, lastricate con blocchi di basalto di pietra lavica, sono puntellate di chiese (17), punti d’interesse ricchi di storia, cultura e arte, costruzioni antiche in pietra lavica, case con i tetti di coppi siciliani, poche macchine e poco caos (sebbene d’estate sia una meta molto gettonata).

Inoltre, nel borgo possiamo trovare alcune delle ambientazioni del film “Il Padrino“, di Francis Ford Coppola girato nel 1972.

Savoca è anche definita il “Paese dalle sette facce“: fu lo scrittore Sciascia in un articolo del 12 maggio 1962 su “Il Giorno“. Per lui, infatti, tutte le volte che si gira lo sguardo, il paesaggio offre sempre una veduta differente, che incanta chiunque osservi: dall’azzurro del mar Ionio alla costa calabra, dai verdi monti Peloritani all’Etna, dalle cisterne scavate nella roccia alle case separate da strapiombi dove attecchiscono il cappero e la ginestra.

Savoca è stata inserita ufficialmente tra i Borghi più Belli d’Italia.

Cosa vedere a Savoca

Tra chiese, castello e palazzi c’è solo l’imbarazzo della scelta. Diciamo subito che i principali punti d’interesse sono tutti concentrati e vicini tra loro, visitabili con una piacevole passeggiata a piedi.

Ecco a voi cosa vedere assolutamente a Savoca, il borgo medievale dalle 7 “facce”.

  • MUSEO STORICO ED ETNOANTROPOLOGICO

Il Museo Storico ed Etnoantropologico fu inaugurato nel 2001 ed è suddiviso in 2 piani oltre a un’area esterna panoramica. All’interno, reperti e utensili storici del mondo dell’agricoltura e della tradizione, manoscritti, costumi, stemmi delle famiglie nobiliari.

Sempre dentro, si trova anche l’auditorium comunale utilizzato per le conferenze oltre al ciack originale del film di Coppola.

  • CHIESA DI SANTA MARIA IN CIELO ASSUNTA

Particolare è la Chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta, monumento nazionale italiano dal 1910, nonché chiesa madre di Savoca.

Risale al XII secolo e, all’interno, è a 3 navate con capitelli in stile romanico. Nei suoi sotterranei si mummificavano i cadaveri e, ancora oggi, vi sono i locali in cui si praticava il procedimento.

  • CONVENTO DEI CAPPUCCINI E CRIPTA CON MUMMIE

Il Convento dei Cappuccini e la Cripta, con annessa Chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi, racchiude opere di grande valore, come la Madonna di Loreto.

Sono tantissime le mummie custodite nella Cripta (37) e sono state oggetto anche di studio da parte di un team internazionale di ricerca. Fino al 1876 si mummificavano qui i cadaveri secondo l’uso egizio.

Possiamo notare resti di notabili locali, patrizi, abati, vestiti con abiti del primo Ottocento.

  • CHIESA DI SAN NICOLÒ

La Chiesa di San Nicolò (detta seppur impropriamente di Santa Lucia) custodisce la statua argentea della Patrona di Savoca. Risale al XIII secolo e fu costruita su un massiccio spuntone di roccia.

Qui sono state girate le scene del matrimonio tra Michael ed Apollonio, nel film “Il Padrino”.

  • CHIESA DI SAN MICHELE

La Chiesa di San Michele, di epoca anteriore al 1250, era anche il luogo di culto del castello. Da notare, sul prospetto, due portali in stile gotico-siculo con archi in pietra arenaria. L’interno, a navata unica, parzialmente in stile barocco, contiene opere d’arte, tombe gentilizie e affreschi.

Secondo una tradizione, il non credente che si convertiva al cristianesimo doveva scalare “a ginocchioni”, quasi come una sorta di penitenza, i sette gradini, prima di ricevere il battesimo.

  • SINAGOGA

Restano oggi le rovine (non in ottime condizioni) di quella che, durante il Medioevo, fu la Sinagoga dei giudei di Savoca e si trova a pochi passi dalla Chiesa di San Michele. Non si sa quando fu costruita ma si sa che esisteva già nel 1408.

  • CASTELLO DI PENTEFUR

Tappa obbligata è il Castello di Pentefur, fondatori di Savoca, comunità d’origine – probabilmente – fenicia che si stanziò sul colle che ancora ne porta il nome. Forse fu costruito dagli Arabi e poi ampliato dai Normanni. Oggi è ridotto a rudere.

  • MONTE CALVARIO

Antico eremo che nel 1836 i gesuiti trasformarono in chiesa, il Monte Calvario ospita il percorso della Via Crucis, le cui stazioni sono parzialmente scavate nella roccia.

Cosa mangiare a Savoca

In Sicilia, la scoperta di un luogo va di pari passo con l’assaporare anche i piatti tipici locali. Un esempio? A Savoca provate, come primo, le Tagliatelle di pasta fresca fatte a mano, condite con finocchietto selvatico e ragù di maiale. In alternativa, i Maccarruna (maccheroni di pasta fresca con le cotiche di maiale, in estate sostituite dalle meleanzane).

Poi, come secondo, U piscistoccu a’ ghiotta: pesce stocco essiccato cucinato con abbondante olio EVO, pomodoro, olive bianche e nere, capperi, peperoncini, patate e sedano. Ancora, A carni i’ crastu ‘nfurnata (carne di pecora o di castrato al forno), le cui cavità interne vengono riempite con aromi e poi si cucina il tutto nel forno a legna adagiando l’animale su tegole di terracotta per tre ore. 

Inoltre, anche A Tagghiata (una grigliata di carni suine e ovine, “tagliate” con la maestria dei macellai locali).

Ma non è finita qui: da gustare assolutamente il classico Pani Cunzatu (pane locale casareccio cotto nel forno a legna con olio EVO, sale, peperoncino o altri condimenti a piacimento) e A Cuzzola, pasta fresca a lievitazione naturale fritta in olio EVO e arrostita sul carbone.

Infine, immancabile la Granita ca’ zzuccarata: classica granita al limone, accompagnata da un biscotto locale croccante con sopra semi di sesamo (da provare soprattutto al Bar Vitelli). Ancora, come dolci abbiamo le paste di mandorla, i cannoli in cialda croccante farciti con cioccolata, crema pasticcere e al limone.

Le spiagge più belle a Savoca e dintorni

Savoca, essendo arroccata su una collina, per godere delle particolarissime spiagge, bisogna scendere un po’ nei paesini vicino.

Ecco quali sono le più belle nei dintorni del borgo.

  • Spiaggia di Furci Siculo, con ghiaia non troppo fine e un mare pulitissimo e trasparente con fondali ciottolosi;
  • Spiaggia di Santa Teresa di Riva, molto suggestiva con arenile di ciottoli misti a sabbia scura. Ampio litorale con lo sfondo del Capo di Sant’Alessio, mare blu e limpido, attrezzata in alcuni punti;
  • Spiaggia di Sant’Alessio Siculo, incastonata in un tratto costiero di circa 4 km in larga parte cementificato. La sabbia è morbida e bianca ed è situata proprio di fronte ad un faraglione in mezzo al mare dominato dal suggestivo castello di Sant’Alessio Siculo;
  • Spiaggia di Taormina, in particolare Isola Bella, con ciottoli, ai piedi della città. L’Isola è collegata alla terra ferma da una sottile striscia di sabbia, che scompare e riappare secondo le maree.

Esperienze da vivere a Savoca

Grandi tradizioni locali contraddistinguono la vita degli abitanti di Savoca. Una di queste è la Festa di Santa Lucia (13 dicembre) sebbene vi sia una “versione estiva” la seconda domenica d’agosto.

In questo giorno viene fatta una rappresentazione scenica del Martirio di Santa Lucia e a impersonare la Santa è una bambina savocese (che rappresenta la fede) vestita di bianco che porta in mano un ramoscello di palma.

Mentre cammina per le strade, viene tentata da un personaggio vestito tutto di rosso (che simboleggia il diavolo) e dai soldati romani (i “giudei”) ma lei non si lascia tentare e, alla fine, sono costretti a fuggire rincorsi da due bovini al galoppo.

Particolare è anche Savoca Sapori, una mostra mercato dell’enogastronomia e artigianato locali con degustazione di prodotti tipici e il Premio Letterario Città di Savoca, concorso nazionale di poesie in lingua siciliana e italiana.

Infine, non perdere l’occasione di fare un salto al Bar Vitelli, sede del film “Il Padrino” dove Michael Corleone entra per bere qualcosa. Ancora oggi, dentro, si possono trovare oggetti legati al film, si può scattare una foto con in testa la classica coppola siciliana e tanto altro.

La stessa location è stata scelta per girare la fiction Rai “La vita rubata” e per una campagna pubblicitaria dell’azienda di abbigliamento Kenar Enterprises Ltd., molto contestata, con la modella Linda Evangelista. Tra l’altro, anche uno spot della “Birra Moretti” è stato girato qui.

Supra na rocca Sauca sta, setti facci sempri fa”
– Leonardo Sciascia