Palermo: strade caotiche, mercati pieni di vita, palazzi dipinti di colori caldi come il sole e chiese dall’aspetto opulento. Avete trovato delle ottime offerte per i voli Milano Palermo, e ora siete in centro città, già innamorati di questa atmosfera tanto diversa.
Storia, arte, tradizione, persino la buona cucina, vi sorprendono a ogni angolo del capoluogo siciliano. Non solo innumerevoli monumenti, ma anche i banchi con sfincioni, arancine e panelle, crocché e granite: tutto profuma e colora le strade, sovraccarica i sensi.
Se si ha bisogno di una pausa dal trambusto urbano di Palermo, ci si può recare nei giardini di Villa Giulia. Un’oasi di verde e di tranquillità adiacente al celebre, ma più impegnativo da visitare, Orto Botanico palermitano.
Si trovano entrambi nel Centro storico di Palermo, la I Circoscrizione del territorio comunale.
Villa Giulia, detta anche “la Flora”, è un parco pubblico di Palermo, il primo realizzato in Italia. È situata tra via Lincoln e il Foro Italico, al confine del quartiere Kalsa, uno dei quattro che compongono la I Circoscrizione, insieme ad Albergheria, Seralcadio e La Loggia.
Il parco fu realizzato tra il 1777 e il 1778 dall’architetto italiano Nicolò Palma, per volere del pretore marchese Regalmici, che aveva preso a cuore l’abbellimento del centro di Palermo. Deve il nome a Donna Giulia d’Avalos, allora moglie del viceré di Sicilia, Marcantonio Colonna di Stigliano.
I giardini di Villa Giulia sono accessibili da due ingressi. L’antico ingresso principale, in stile neoclassico, si trova sul lato del Foro Italico. L’altro ingresso, quello in uso attualmente, è su via Lincoln.
La pianta della villa ha una forma rigorosamente geometrica, risultato dell’intersezione di cerchi, quadrati e linee rette diagonali. Lo stile generale è quello tipico dei giardini all’italiana, con siepi simmetriche e ben curate.
Nel centro del parco è collocata una fontana; all’interno della vasca, la statua di un giovane sorregge un orologio solare a forma di dodecaedro. L’orologio fu realizzato nel 1784 su progetto del matematico Lorenzo Federici, e restaurato nel 1845.
L’altra fontana, entrando da Via Lincoln a destra della fontana centrale, è quella chiamata del Genio di Palermo.
Entrambe sono opere scultoree esemplari di uno dei maggiori scultori siciliani del Settecento, Ignazio Marabitti.
Avete ancora da ammirare diverse altre sculture, e le quattro esedre semicircolari agli estremi dei viali, che completano la decorazione di Villa Giulia. Palermo e il suo caos vi aspettano, dopo che vi sarete riposati abbastanza all’ombra delle alte palme del giardino.
Se invece volete godere ancora di un po’ di relax, gli altri spazi verdi del centro storico, oltre al già citato Orto Botanico, sono: Villa Garibaldi con un maestoso esemplare di Ficus macrophylla, il modesto Giardino dei Giusti, e Villa Bonanno, con le rovine di due ville patrizie romane.
La chiesa della Magione è uno degli esempi più importanti di architettura religiosa di cui è ricco il Centro storico di Palermo. Il nome ufficiale, completo, è Basilica della Santissima Trinità del Cancelliere. Come Villa Giulia, si trova nei pressi del quartiere Kalsa. La facciata principale dà su via Garibaldi, mentre il lato delle absidi è su Piazza Magione.
La fondazione della chiesa della Magione e dell’annessa abbazia, tra le più antiche della città, risale al 1191, al tempo dei Normanni. Realizzata da maestranze islamiche, passò per molte mani e alterne vicende, in primis quelle dei Cistercensi, poi dei Cavalieri teutonici. Talvolta arricchendosi di elementi di diversi stili, talvolta venendone privata, come nel caso in cui Papa Alessandro VI tentò di coprire le strutture medievali.
Per quanto riguarda l’esterno, all’inizio del Settecento fu edificato il portale barocco, e un loggiato neoclassico poi distrutto. Nel XIX secolo fu intrapreso un restauro per riportarlo alle originarie linee arabo-normanne. Ora la facciata è contraddistinta da tre portali con archi a sesto acuto e un frontone con cinque finestre.
L’interno è tipicamente arabo-normanno, a croce, a tre navate, con gli slanciati archi ogivali sorretti da alte colonne. Purtroppo, gli elementi pittorici decorativi della copertura lignea sono andati perduti.
Le opere di pittura e scultura rimaste all’interno della Basilica La Magione sono poche e di diverse epoche, ma tutte di elevato valore artistico. Il maestoso organo è ospitato sul soppalco ligneo sopra l’ingresso.
La Basilica della Santissima Trinità del Cancelliere è tra le più rappresentative dell’architettura medievale siciliana. Il tipico stile attinge a romanico e gotico, bizantino, arabo e normanno, li rielabora e li fonde.
Se si volesse ampliare la conoscenza dell’architettura religiosa a Palermo, occorrerebbe tener presente che, solo nei quattro quartieri del centro storico, oltre alla chiesa della Magione, ci sono altre 73 chiese, 14 oratori, 2 cappelle e la Cattedrale cittadina. Quest’ultima, che riveste il ruolo di Duomo di Palermo, ed è ufficialmente chiamata Basilica Cattedrale Metropolitana Primaziale della Santa Vergine Maria Assunta, è patrimonio dell’UNESCO.
Due angoli di Palermo come esempio di quanto può offrire questa città. Un fine settimana non basterebbe a visitare anche solo quello che abbiamo nominato, e quante altre cose ancora da vedere.
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