SICILIA – Ogni anno, in Sicilia, si assiste a un elevato numero di incidenti stradali. Nel 2020, secondo le statistiche ISTAT, si sono registrati 8.053 incidenti stradali, che hanno portato alla morte di 161 persone e al ferimento di 11.590 soggetti.
A raccontare la sua storia, ai nostri microfoni, è Francesco Bongiorno, ragazzo di 24 anni che vive a Motta Sant’Anastasia, Comune in provincia di Catania.
Francesco ha avuto un grave incidente stradale il pomeriggio del 21 aprile 2016, mentre si stava recando a scuola per giocare una partita di pallone con i suoi amici. Improvvisamente, ha perso il controllo della sua auto. Tutti i secondi, le ore e i giorni che si sono susseguiti, sono stati una lotta per la vita.
Francesco è rimasto in coma per sei mesi e il risveglio è stato tutt’altro che facile. Ha dovuto infatti imparare nuovamente a parlare e camminare.
“In quel periodo studiavo come un matto – afferma oggi Francesco – per il diploma di scuola superiore. Il mio obbiettivo, infatti, era raggiungere il cento. Giocavo a calcio ed ero nel vivo della stagione“.
“L’incidente ha avuto un impatto molto forte nella mia vita, e la mia ripresa è stata graduale. Grazie alla logopedia, ho ripreso a parlare. Dopo il coma, era costretto sulla sedia a rotelle. E riprendere la mobilità degli arti, è stato un percorso lungo e doloroso. Questi avvenimenti sono tragedie, per questo bisogna stare molto attenti in auto“.
“Sono sempre stato un ragazzo diligente – conclude Francesco – ma ho imparato a mie spese quanto è importante stare in sicurezza, e la cintura mi ha salvato la vita“.
La ripresa dopo incidenti stradali gravi è molto sofferta, soprattutto se si arriva al coma: l’organismo si presenta fragile e in preda a infezioni e complicanze. Il recupero, non è sempre complessivo e rapido, ma necessita di tempo e di tanta forza interiore.
Sono diversi i fattori che possano causare un’incidente stradale: stress, stanchezza fisica e la pessima condizione delle strade siciliane.
L’alta velocità risulta essere, sicuramente, una delle principali cause.
Un’altra condizione che fa salire esponenzialmente le probabilità di un incidente stradale è la guida in stato di ebrezza. Ed è soprattutto tra i giovani che si assiste a questa incuranza, tanto da ritrovarli alla guida dopo aver bevuto oltremodo. E non tutti sono riusciti ad avere la meglio.
Un’altra cattiva abitudine, anch’essa molto diffusa, è l’utilizzo dei telefoni cellulari mentre ci si trova alla guida: è un comportamento inadeguato, perché inevitabilmente distoglie la nostra attenzione. Infatti, con il cellulare, tendiamo a perdere di vista ciò che succede attorno a noi. E questo, oltre a costituire un pericolo per noi stessi, lo è soprattutto per gli altri.
Ma cosa può davvero salvarci la vita alla guida? La cintura di sicurezza in primis che, tra l’altro, risulta essere un dispositivo obbligatorio. Può ridurre del 50% circa il rischio di morte o di lesioni gravi a seguito di una collisione.
Data la rilevanza del fenomeno è necessaria la prevenzione attraverso le campagne di sensibilizzazione. In particolare, attraverso la promozione di una mobilità sostenibile e sicura.
È necessario mettersi alla guida consapevolmente e responsabilmente, stando attenti per sé stessi e per gli altri.
Nel caso in cui ci si ritrovi coinvolti in un incidente stradale o si assiste a un simile evento è necessario chiamare – se ci sono feriti – il numero nazionale 118. Sarà direttamente l’operatore del centralino che provvederà a richiedere l’intervento di un organo di Polizia Stradale.
Fonte foto: Freepic.it