SICILIA – La Corte di Giustizia Tributaria di Palermo ha dichiarato che le cartelle esattoriali emesse dopo il 1° ottobre 2021 con l’intestazione “Riscossione Sicilia” non hanno più valore giuridico. La sentenza è stata emessa in seguito all’annullamento di una pretesa fiscale di circa 350mila euro a un’imprenditrice. La cartella, riferita a un accertamento sui modelli unici 2005 e 2006, era stata recapitata il 14 marzo 2022, dopo che “Riscossione Sicilia” era stata estinta e cancellata d’ufficio dal Registro delle imprese.
Nonostante ciò, sulla cartella erano presente ancora il logo e l’intestazione dell’ex agente di riscossione invece che dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, l’ente subentrato alla società siciliana. La Corte ha dichiarato che “qualunque richiesta avanzata da Riscossione Sicilia Spa è illegittima in quanto effettuata da soggetto giuridicamente inesistente” e che, di conseguenza, la cartella non poteva essere emessa, notificata né posta in esecuzione.
L’avvocato che ha seguito il caso ha sottolineato che la sentenza potrebbe avere un impatto significativo, in quanto i contribuenti potrebbero proporre ricorso in ogni tempo per far dichiarare l’invalidità delle cartelle in questione.