Santa Lucia, oggi i festeggiamenti in Sicilia: tra fede e tradizione, è il giorno dell’Arancina

Santa Lucia, oggi i festeggiamenti in Sicilia: tra fede e tradizione, è il giorno dell’Arancina

SICILIA – Si festeggia oggi, 13 dicembre, Santa Lucia, patrona della città di Siracusa.

Come da tradizione sui balconi delle abitazioni vengono esposte una grande varietà di stoffe, tappeti e drappi colorati.

Ancora una volta non potrà essere venerata in processione dalla sua gente. Ma la festa per la patrona di Siracusa, Santa Lucia, non si ferma.

“Stiamo accanto ai poveri. Questo il senso della festa. Carità come accoglienza dell’altro. C’è un legame forte: ci sarà un salvadanaio durante questi giorni in Cattedrale. Chi vorrà, potrà dare qualcosa per i poveri aiutati dalla Caritas. Il Santo è testimonianza del Cristo vivente. Ed il volontario oggi ha un ruolo importante, concreto, di testimonianza”, le parole della Deputazione della Cappella di Santa Lucia presidente Piccione.

Così come disposto dalla Conferenza Episcopale Siciliana non ci sarà la tradizionale processione. Per “rimediare”, alle 16, a palazzo San Zosimo in piazza Duomo, si terrà l’incontro con Mons. Benoni Ambarus, vescovo ausiliare della Diocesi di Roma e Delegato Pontificio per la Carità di Roma in collaborazione con la Caritas Diocesana, dal titolo “I poveri li avrete sempre con voi”.

La festa è iniziata sabato mattina con la cerimonia della consegna delle chiavi della Cappella di Santa Lucia da parte dei deputati al Maestro di Cappella e l’apertura della nicchia che custodisce il Simulacro. É seguita la celebrazione eucaristica presieduta da Salvatore Marino, parroco della Chiesa Cattedrale. In serata la traslazione (a porte chiuse) del simulacro dalla sua cappella all’altare maggiore. Il simulacro resterà esposto nella chiesa Cattedrale per l’Ottavario.

Particolarmente emozionante la visita delle reliquie di Santa Lucia nel carcere di contrada Cavadonna. Sono stati il presidente della Deputazione, Pucci Piccione, con il maestro di cappella Benedetto Ghiurmino e la componente della Deputazione Elena Artale, a portare le reliquie nella casa circondariale accolti dal direttore Aldo Tiralongo e dal cappellano padre Francesco Vinci.

Domenica prossima, alle 10,30, visita guidata della Basilica e del Sepolcro di Santa Lucia: sarà possibile ammirare il capolavoro di Caravaggio, il seppellimento di Santa Lucia, e sostare davanti alla tomba che ha custodito il corpo della martire siracusana. Gli itinerari sono promossi dalla Deputazione della Cappella di Santa Lucia, in collaborazione con l’Ufficio Pastorale Turismo Siracusa, la Kairos e Confguide Siracusa.

Il culto legato a questa Santa, non si limita solo alla città siracusana. A Palermo, la festa è un mix tra la venerazione religiosa e l’aspetto cibario.

Secondo la tradizione, infatti, la Santa liberò la città dalla morsa della fame a seguito di una carestia facendo arrivare al porto un bastimento carico di grano. Vista la grande fame cui erano soggetti da tempo i palermitani decisero di non lavorare il grano per ottenere la farina. Per mangiare velocemente, dunque, si limitarono a bollire il grano e a mangiare questo cereale nella modalità più semplice. Da allora ogni 13 dicembre i palermitani ricordano l’avvenimento preparando la cuccìa che, nei secoli, si è trasformata in una leccornia guarnita con ricotta alla cannella, canditi e cioccolato.

Santa Lucia è quindi diventata simbolo di un mercato gastronomico non indifferente, merito soprattutto di sua maestà l’“Arancina”. La famosissima pietanza siciliana, nota in tutto il mondo, genera una vera e propria festa nella festa; si parla ormai di “Arancina day”. Che sia “accarne” o “abburro”, con spinaci o salmone, tutti la vogliono e così, la polpetta di riso impanata e fritta, è a ruba già dalle prime ore del mattino in qualsiasi bar o fast food made in Sicily.

Fonte foto Palermomania