SICILIA – In questo difficile periodo di emergenza sanitaria, l’impatto che l’epidemia sta avendo sulla collettività, anche per la comprensibile paura del contagio, ha inevitabilmente determinato cambiamenti nelle nostre abitudini di vita quotidiane. Quella che stiamo vivendo è una fase economica e sociale durissima per famiglie ed imprese, in un momento storico caratterizzato da un cospicuo deficit di liquidità e con le future riaperture che probabilmente non riporteranno subito l’economia ai livelli precedenti.
Tali mutamenti, parallelamente, hanno innescato potenziali criticità, in relazione alla concreta possibilità che il crimine organizzato approfitti di nuove opportunità per riacquisire consenso sociale.
Le più recenti inchieste antimafia condotte dai carabinieri hanno infatti evidenziato come le varie consorterie siano sempre pronte a sfruttare la delicata situazione attuale, dimostrando di essere protese ad individuare imprenditori ed aziende in stato di necessità.
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L’attenzione dell’Arma è rivolta ai cosiddetti reati “spia”, ovvero alle attività usurarie o di riciclaggio dei capitali illecitamente accumulati ma anche ai falsi gesti di solidarietà, come l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, aspetto quest’ultimo messo in luce nell’ultima operazione portata a termine dai carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, con cui è stato disarticolato il “mandamento” mafioso del quartiere palermitano di “Tommaso Natale”.
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Fondamentale è la vigilanza svolta dai reparti specializzati dell’Arma, quali i carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni, del Nucleo Operativo Ecologico, del Nucleo Ispettorato Lavoro e del Reparto Tutela Agroalimentare, anche su altri specifici settori nei quali si potrebbe annidare il rischio di infiltrazione del crimine organizzato, come, ad esempio, quello relativo agli appalti legati alla distribuzione dei dispositivi medicali od allo smaltimento dei rifiuti speciali sanitari.
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Un focus particolare è rivolto anche alle dinamiche societarie della filiera agro-alimentare e della
distribuzione al dettaglio della piccola e media impresa, come emerso, ad esempio, nel corso
dell’ultima operazione portata a termine dai carabinieri in provincia di Agrigento, che ha permesso di documentare i consistenti interessi di “Cosa Nostra” e della “Stidda” nelle mediazioni
commerciali per la vendita di uva ed altri prodotti orto-frutticoli.
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Per poter giungere ad un proficuo rilancio del territorio, occorrerà che alle consuete attività di tutela della sicurezza pubblica, vengano affiancate anche quelle di impulso al dialogo ed alla mediazione tra i vari attori sociali ed oggi più che mai, si dovrà fare sempre più affidamento sulle denunce dei cittadini e sulla pronta collaborazione delle potenziali vittime. In questo delicato momento, le Stazioni carabinieri stanno profondendo il massimo impegno per garantire i livelli di prevenzione e sicurezza richiesti, fungendo da punti di riferimento alle istanze di aiuto o di informazione provenienti dalla popolazione, affrontando la fase emergenziale con equilibrio ed umana sensibilità, pur nella consapevolezza di poter essere esposti, in prima persona, alle possibilità del contagio.
Proprio qualche giorno fa, grazie al tempestivo intervento di una motovedetta dell’Arma di Lipari,
un anziano residente sull’isola di Vulcano, che aveva urgente necessità di sottoporsi a dialisi ma era
impossibilitato a spostarsi autonomamente, è stato tempestivamente soccorso ed accompagnato a bordo della motovedetta presso il più vicino presidio ospedaliero. Ecco, questo è uno dei tanti gesti che i carabinieri quotidianamente compiono per i cittadini e per le comunità loro affidate.
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