ROMA – Ha fatto rientro a Roma, l’ingegnere catanese Giovanni (alias Vanni) Calì, rapito il primo giugno scorso ad Haiti e rilasciato 22 giorni dopo.
Subito dopo l’atterraggio all’aeroporto di Ciampino, un gran sospiro di sollievo è stato tirato su da tutti quelli che hanno vissuto settimane di ansia e apprensione per l’ingegnere, soprattutto la famiglia. Toccante il messaggio della figlia Alessia postato subito dopo la notizia della sua liberazione: “Papà, non vedo l’ora di essere stretta tra le tue braccia“.
Calì era stato rapito e tenuto in ostaggio da una banda di Haiti. Ben 22 giorni di prigionia, in mano a criminali comuni e a seguito di rapimento avvenuto in un cantiere dove lavorava per conto di una ditta di costruzioni, con sede a Roma, mentre si stava occupando della costruzione di una strada.
Il sequestro, nello specifico, era avvenuto a Croix des Bouquets, località dell’entroterra poco distante dalla capitale Port-au-Prince, a opera di una nota gang locale, denominata “400 Mawozo”.
Sembrerebbe che dietro il rapimento ci fossero scopi estorsivi.
Nelle prossime ore l’ingegnere catanese potrà far rientro in Sicilia, Catania lo aspetta.
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