CALTANISSETTA – Si sarebbero verificate frequenti anomalie durante l’ascolto delle telefonate intercettate al falso pentito Vincenzo Scarantino, coinvolto nel processo sull’uccisione del magistrato Paolo Borsellino che si tiene a Caltanissetta.
A ribadirlo, nel corso dell’ultima udienza, è stata Carmela Sammataro, Sovrintendente Capo della Squadra Mobile di Palermo, ascoltata come testimone.
Secondo la ricostruzione della vicenda, durante l’ascolto delle telefonate sarebbero apparsi numeri anomali, mentre in altre occasioni l’apparato non avrebbe stampato. Una serie di problematiche, segnalate all’epoca ai tecnici della Sip incaricati a risolverli.
Nel processo sono imputati i poliziotti Fabrizio Mattei, Mario Bo’ e Michele Ribaudo. Per loro l’accusa è di calunnia aggravata dall’aver favorito Cosa Nostra. I tre, infatti, avrebbero spinto il falso pentito a rendere false dichiarazioni sottoponendolo a maltrattamenti e pressioni psicologiche.
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