SICILIA – A causa dell’aria fredda che proviene da Nord-Est, che incontra la superficie del mare più mite, si formerà una struttura ciclonica estremamente violenta con caratteristiche di un Medicane (che deriva dall’unione delle parole MEDIterranean hurriCANE, ovvero Uragano del Mediterraneo) nelle giornate di giovedì 9 e venerdì 10 febbraio. Questa bassa pressione, indicata con la lettera “B”, è alimentata dalle acque calde del Mediterraneo e sviluppa attributi di una tempesta tropicale, con un “cuore caldo” ben presente nei bassi strati (circa 1.450 metri) con temperature superiori a +2°C o +3°C.
La situazione è potenzialmente pericolosa, mettendo a rischio soprattutto la Sicilia e parte della Calabria. Gli ultimi aggiornamenti del Centro Europeo prevedono eventi meteorologici estremi come nubifragi e, nei casi più eccezionali, alluvioni lampo. Potrebbe cadere fino a 200 l/Mq di pioggia in pochissimo tempo, l’equivalente di due mesi di precipitazioni, e le zone interne potrebbero accumulare neve senza precedenti al di sopra degli 800/900 metri, con accumuli fino a un metro. In caso di rovesci intensi, la neve potrebbe scendere fino ai 300/400 metri e imbiancare città come Enna, Caltanissetta e Ragusa.
Il forte vortice depressionario che sta per attraversare il Canale di Sicilia dovrebbe dirigersi verso Malta. Tuttavia, la previsione delle condizioni meteorologiche è ancora incerta a causa della difficoltà nella previsione della distribuzione dei fenomeni e della quota neve. È previsto che la regione vivrà una giornata fortemente perturbata con piogge intense e nubifragi, con onde violenti sul Canale di Sicilia e lo Ionio. Il vento di Grecale potrebbe causare mareggiate intense e raffiche di tempesta fino a 130 km/h. La quota neve è ancora difficile da prevedere, ma alcune zone potrebbero sperimentare eccezionali nevicate. Gli accumuli di neve più significativi sono previsti nei Nebrodi, nelle Madonie e sull’Etna.
Si tratta di un uragano del Mediterraneo. È una tempesta ciclonica di particolare violenza che si forma nel Mediterraneo a causa delle infiltrazioni di aria gelida che giungono da Nord-Est e dei contrasti con la superficie del mare piuttosto mite. Questi eventi meteo possono causare nubifragi, alluvioni lampo e venti forti e turbolenti con raffiche di oltre 120 km/h. Essi hanno un “cuore caldo” che li mantiene potenti durante il loro tragitto e possono essere pericolosi soprattutto per la Sicilia e parte della Calabria. I Medicane mantengono una grande potenza durante il loro percorso e possono causare forti venti e turbolenze con raffiche che superano i 120 km/h, nonché attività convettiva intensa. Inoltre, i contrasti termici potrebbero aumentare ulteriormente, con correnti gelide in discesa dalla Russia da un lato e caldo dal Nord Africa dall’altro.
Durante la mattinata ci sarà un cielo nuvoloso o molto nuvoloso, con la possibilità di deboli piogge sul settore occidentale e nel sud dell’isola. Le temperature minime aumenteranno. Nel pomeriggio il cielo sarà molto nuvoloso e potrebbero esserci deboli precipitazioni in tutta l’isola, con neve sopra i 700-900 metri. La sera i fenomeni si intensificheranno sulla Sicilia orientale, mentre tendono a esaurirsi sull’ovest. Le temperature massime rimarranno stazionarie o caleranno leggermente. I venti saranno deboli a moderati da est, con rinforzi serali sul mare Ionio e nel sud dell’isola. I mari saranno molto mossi nel Ionio e nel canale di Sicilia e mossi nel Tirreno.
Foto di repertorio
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