SICILIA – Sono passati quasi nove mesi dall’arresto di Matteo Messina Denaro stampato in prima pagina, una notizia che ha fatto il giro del mondo in pochissimi minuti proprio per il ruolo che l’ex superlatitante ha avuto all’interno dell’organizzazione mafiosa di Cosa Nostra.
Messina Denaro sembrava un “fantasma” inafferrabile, il figlioccio di Totò Riina ha avviato volutamente diverse piste approfondite dalla magistratura finite però con un nulla di fatto.
Il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia è intervenuto alla festa de Il Foglio a Firenze per ricordare il giorno della cattura.
“Con l’arresto di Matteo Messina Denaro ha vinto lo Stato, quello con la S maiuscola: quel giorno ho registrato una serie di entusiasmi tra la gente normale, che è scesa in strada ad applaudire, e questo a Palermo anni prima non era immaginabile. Ha certamente perso Cosa Nostra, non tutta, perché da quel giorno – conclude De Lucia – è iniziata la partita della riorganizzazione“.
Se da una parte sembra che i capostipiti massonici siano usciti definitivamente dal giro, emerge una mafia in evoluzione, una Cosa Nuova da combattere con interessi internazionali che pare insinuarsi nell’alta finanza.
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