SICILIA – Non è raro, ma nemmeno così comune, vedere dei fenicotteri, magari pronti per un nuovo fenomeno migratorio. Nei giorni scorsi, infatti, sono stati avvistati, recuperati e trasportati alla Riserva delle Saline di Trapani due esemplari che si trovavano sulle coste di Palermo e a Ustica.
La Lipu di Palermo, che opera sul territorio fin dagli anni ’80, porta avanti varie azioni per la sensibilizzazione del pubblico sulle questioni ambientali.
Il benessere degli animali e del loro habitat in armonia con l’uomo e le sue opere è una questione prioritaria. A tal proposito, è stata diffusa una nota per spiegare tutto su questo splendido “mondo rosa”, dalla migrazione all’alimentazione all’habitat.
Innanzitutto, il fenicottero è una specie migratrice, nidificante e parzialmente sedentaria. Ha un’indole abbastanza confidente, soprattutto sui giovani da poco involati. È specie gregaria e quindi si sposta e si riunisce in grandi stormi.
Frequenta diversi ambienti, dalle saline alle lagune salmastre, dagli estuari alle acque costiere, dai laghi salmastri alle acque reflue fino ai corsi d’acqua dolce per ripulirsi del troppo sale che ha sul corpo.
Ma durante la riproduzione, il fenicottero forma delle colonie nelle saline dove depone le uova i cui piccoli una volta usciti sono allevati da entrambi i genitori.
Il fenicottero è attivo anche di notte quando c’è la luna; pur frequentando acque basse, è capace di nuotare.
Diversamente dagli altri uccelli, la migrazione del fenicottero è piuttosto complessa. Più che altro si parla di nomadismo, di movimenti dispersivi che si aggiungono alla migrazione e alle colonie sedentarie.
Lo svernamento può coincidere con le aree di nidificazione che in Sicilia si trovano, in maniera più o meno continua, nelle Saline di Priolo.
Mentre gli adulti compiono movimenti di molti chilometri da una zona umida all’altra alla ricerca di cibo, i giovani effettuano degli spostamenti di migliaia di chilometri per la colonizzazione di nuovi territori, capaci anche di emigrare da uno stato all’altro.
La sua alimentazione è costituita principalmente da un crostaceo, l’Artemia salina, che si trova appunto nelle saline, l’habitat maggiormente frequentato dai fenicotteri.
Altri tipi di alimentazione sono costituiti da molluschi, anellidi, larve di insetti acquatici, semi di piante acquatiche, diatomee, alghe verdi o azzurre, parti di piante acquatiche o batteri.
Il fenicottero ha nel suo becco una doppia fila di uncini e delle lamelle che gli permettono di filtrare acqua e fango per la ricerca del cibo in vari metodi, per esempio:
La Lipu Palermo, poi, spiega cosa fare in caso di avvistamento di un fenicottero e come agire in caso di maltrattamento.
I due fenicotteri avvistati sulle coste di Palermo e a Ustica e poi recuperati facevano parte sicuramente di uno stormo, dal momento che, come abbiamo scritto sopra, il fenicottero è un animale altamente gregario che sfrutta questa particolarità per esempio durante la migrazione, fuga dai predatori, durante la riproduzione e l’alimentazione.
Ma a proposito di alimentazione, il fatto di trovare questi fenicotteri solitari e in ambienti apparentemente non idonei, può significare che abbiano perso il gruppo poiché troppo debilitati.
In realtà loro potrebbero riuscire a trovare ugualmente cibo, se venissero lasciati in pace, abbiamo scritto sopra che l’alimentazione possono trovarla anche sulle coste e foci dei fiumi.
È già successo, nel 12 giugno 2009, che un giovane fenicottero inanellato in Spagna da pullus approdò nel fiume Oreto e dopo qualche giorno riuscì a rifocillarsi sul fiume e riprendere la migrazione.
I problemi però sono due:
È importante comunque non prendere iniziative personali e contattare la LIPU Sezione di Palermo o il Centro Recupero di Ficuzza o il Corpo Forestale poiché i fenicotteri, come tutti gli uccelli, hanno sacche aeree nel torace e una persona inesperta potrebbe solo peggiorare la situazione. Se, ancor peggio, notate atti di violenza e maltrattamento gratuito o di disturbo, chiamate subito le forze dell’ordine.
Dal momento che l’alimentazione in cattività nei centri di recupero è un’operazione piuttosto complessa, la cosa più semplice e più giusta da fare è quella di recuperare l’animale (da parte di personale esperto) e rilasciarlo nel luogo più idoneo, cioè le Saline di Trapani, sperando sempre che sopravviva al viaggio e si riprenda.
La mortalità nei giovani di tutti gli uccelli del primo anno di vita è molto alta, tanti muoiono in mare aperto durante la migrazione senza che noi ce ne accorgiamo, ma altrettanti nascono e riescono a superare il viaggio.
Giovanni Cumbo – Delegato Lipu Palermo
Recapiti Lipu Palermo: palermo@lipu.it – 3492196124
Recapiti Centro recupero di Ficuzza: crfs.ficuzza@Lipu.it – 3392567961
Corpo Forestale della Regione Siciliana: 091 7070625
Distaccamento Forestale Palermo Falde 091545351
Fonte foto: Lipu Palermo
SPADAFORA - Proseguono senza sosta le ricerche di Giuseppe Castelli, un uomo di 81 anni di…
SICILIA - Situazione sempre più "incandescente" sul fronte dell'emergenza idrica. A tal proposito, arrivano stanziamenti per…
MONREALE - Un tragico incidente si è verificato ieri sera nel Palermitano, precisamente a Monreale. A…
CATANIA - Si terrà in presenza, presso la sede dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia,…
SICILIA - "L’economia siciliana sta crescendo oltre le aspettative, un risultato delle politiche di sviluppo…
CATANIA - Doveva scontare una pena di 4 anni e 6 mesi, ma si era…