SICILIA – I sindacati confederati nelle sigle categoriali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, per mezzo dei loro segretari generali regionali Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino hanno manifestato la volontà di ricevere una “riforma seria” riguardo la situazione dei Forestali siciliani.
Le dichiarazioni dei rappresentanti dei forestali siciliani
Ecco le dichiarazioni dei segretari generali regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, riguardo il voto con cui l’Ars ha approvato un aumento di giornate per i Forestali siciliani:
“I forestali siciliani sono sempre in attesa di una riforma seria, sono sempre in attesa di certezze, ma la Regione risponde con misure spot di corto respiro e modifiche disorganiche. Assunte, peraltro, senza un serio confronto con chi rappresenta lavoratrici e lavoratori…Che avrà valore per un solo anno a dispetto di chi, come i lavoratori e come noi organizzazioni di categoria, rivendica da tempo stabilità prospettive sicure per sé e per le proprie famiglie…convocazione immediata per concordare un percorso concreto verso la tanto annunciata e attesa riforma che, ribadiamo, va condivisa con queste organizzazioni sindacali di categoria, firmatarie dei contratti nazionali e regionali di settore”
Pronti ad azioni di protesta
“In assenza di riscontro attiveremo adeguate iniziative di protesta. In maniera responsabile abbiamo partecipato a tutti gli incontri con l’assessore all’Agricoltura, non ultimo quello del 19 dicembre. Da mesi attendiamo un testo di riforma del comparto che dia risposte reali non soltanto a tutti i lavoratori ma anche al territorio, consentendo interventi efficaci e tempestivi contro incendi e dissesto idrogeologico. Ad oggi, però, quel testo non ci è stato consegnato. Prendiamo atto che le risorse finanziarie individuate dalla legge in discussione all’Ars danno le basi per arrivare ad una riforma concreta ma allo stesso tempo non comprendiamo la logica di provvedimenti, come quelli approvati dall’Ars che di fatto, pur assicurando risposte parziali alle aspettative occupazionali di pochi, non rispondono alle reali esigenze di tutto il settore”
Necessaria la stabilizzazione
“Da anni ribadiamo che un processo di stabilizzazione deve riguardare tutti i lavoratori e che il sistema deve rimanere a gestione pubblica nell’ambito del comparto agricolo. Vanno ripristinati i vuoti di organico nel comparto antincendio e fissata una forza lavoro nel territorio regionale, prevedendo un sistema di sostituzione con nuove assunzioni al fine di non rischiare di avere un comparto che per effetto dell’età avanzata rischia di non aver più un numero di addetti adeguato”.
“Chiamiamo, pertanto, alle proprie responsabilità il governo della Regione e tutto il Parlamento, perché si arrivi a un testo di riforma organica che valorizzi tutti i lavoratori e mitighi i rischi incendi e del dissesto, che venga approvato in tempi rapidi dal parlamento, perché il nuovo anno che sta per arrivare non sia la ripetizione di quelli già trascorsi”.